Olio motore: quale scegliere per non rovinare il motore
- Postato il 10 settembre 2025
- Manutenzione
- Di Virgilio.it
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La manutenzione dell’automobile richiede attenzione a numerosi componenti, ma pochi sono così vitali come il lubrificante del propulsore. Capire il mondo dell’olio motore può sembrare complesso, ma scegliere quello con le caratteristiche corrette è un’operazione fondamentale per garantire al proprio veicolo una vita lunga e performante.
Le specifiche dell’olio motore
La scelta dell’olio motore non deve essere casuale, ma basata su una corretta interpretazione delle specifiche tecniche riportate sull’etichetta. Per una selezione sicura e conforme, è necessario analizzare tre sigle fondamentali:
- codice SAE: definisce la viscosità del lubrificante. In una sigla come 5W-30, il primo numero seguito dalla “W” indica la fluidità a freddo. Il secondo numero indica invece la viscosità a caldo. Un olio troppo denso a freddo fatica a raggiungere tutti i componenti, causando usura all’avviamento, mentre un olio troppo fluido a caldo non garantisce un film protettivo adeguato;
- specifica ACEA: definisce lo standard qualitativo di un olio in Europa, certificandone le performance per una determinata applicazione, ad esempio, la specifica ACEA C3 è obbligatoria per molti motori moderni dotati di Filtro Antiparticolato (FAP/DPF), per prevenirne il danneggiamento;
- omologazioni del costruttore: queste sono le diciture più importanti (es. VW 507.00, MB 229.51, BMW LL-04). Indicano che il lubrificante ha superato test specifici, legati a quel particolare motore, e il loro rispetto è fondamentale per la salute del propulsore e per la validità della garanzia.
Come scegliere il lubrificante
Una volta comprese le specifiche, la fase di acquisto richiede di scegliere la gradazione più adatta al proprio veicolo, dando sempre la priorità assoluta alle omologazioni del costruttore. Controllate sempre l’etichetta posteriore del flacone, dove sono riportate in dettaglio tutte le certificazioni. Vediamo 3 esempi di gradazione:
- 5W-30 (es. Castrol EDGE 5W-30 M), un lubrificante sintetico ad alte prestazioni, molto comune sui motori moderni, progettato per massimizzare l’efficienza e garantire la protezione dei sistemi antinquinamento (FAP/DPF);
- 10W-40 (es. Mobil Super 2000 10W-40), una gradazione a base semisintetica, ideale per molti motori, anche performanti, di qualche anno fa che non richiedono specifiche “Low SAPS” (a basso contenuto di ceneri);
- 15W-40 (es. Shell Power Plus 15W-40), un olio a base minerale che utilizza speciali additivi detergenti, indicato per motori con elevato chilometraggio per aiutarli a rimanere puliti e protetti.
La funzione dell’olio motore
La funzione dell’olio motore non si limita alla sola lubrificazione, questa è solo una delle sue molteplici responsabilità per assicurare il funzionamento ottimale del propulsore. Un fluido di qualità deve adempiere in modo impeccabile a una serie di compiti fondamentali:
- protegge dall’attrito creando un velo tra le parti metalliche in movimento, come pistoni e cilindri, riducendo l’usura per garantire la longevità dei componenti;
- gestione del calore, agisce come un fluido di raffreddamento secondario, assorbendo il calore generato nelle zone più critiche e interne del motore;
- pulizia interna, grazie ad additivi detergenti, cattura i residui carboniosi della combustione e le morchie, mantenendoli in sospensione;
- previene dalla corrosione tutte le superfici metalliche interne, proteggendole da acidi e umidità che altrimenti innescherebbero processi di ossidazione;
- contribuisce a sigillare lo spazio tra le fasce elastiche e le pareti dei cilindri, un’azione fondamentale per ottimizzare la compressione e massimizzare il rendimento del motore.
Differenze tra minerale, sintetico e semisintetico
La base dell’olio è ciò che ne determina la qualità, le performance e il costo. Esistono tre grandi famiglie di lubrificanti, ma vediamole in dettaglio:
- minerale: ottenuto dalla raffinazione del petrolio, è la soluzione più economica. Offre una protezione di base ed è indicato per motori più datati, con maggiori tolleranze di costruzione e consumi di olio motore;
- sintetico: prodotto attraverso processi di sintesi chimica, ha molecole che garantiscono massima resistenza alle temperature estreme e all’ossidazione. È la scelta obbligata per tutti i motori di ultima generazione;
- semisintetico: è una miscela di basi minerali e sintetiche, che rappresenta un buon compromesso tra prestazioni e costo, adatto a un’ampia gamma di motori, usato per la maggior parte delle utilitarie grazie alle sue caratteristiche di qualità.
Errori comuni da evitare
Anche con le giuste attenzioni, è facile commettere errori nella gestione dell’olio. Ecco quelli più comuni che riscontriamo in officina:
- ignorare l’intervallo di tempo: anche se si percorrono pochi chilometri, l’olio si degrada con il tempo e va sostituito rispettando la scadenza temporale (solitamente 12 o 24 mesi);
- livello olio non corretto: superare il livello massimo indicato sull’astina è dannoso, in quanto può causare un aumento della pressione se sopra il livello e danneggiare le guarnizioni, creando anche possibili autoaccensioni incontrollate in camera di combustione. Se inferiore al minimo consentito dal costruttore può provocare mancanza di lubrificazione danneggiando le componenti interne del motore;
- mischiare fluidi con specifiche diverse: rabboccare con un olio di gradazione o specifica differente è una pratica da evitare, se non in casi di emergenza, poiché altera le caratteristiche del lubrificante già presente nel motore.
Intervalli e procedura per la sostituzione
La sostituzione periodica dell’olio e del relativo filtro è l’operazione service più importante. La frequenza di manutenzione è indicata dal costruttore e si basa su un intervallo chilometrico o temporale. Per chi possiede manualità e l’attrezzatura corretta, il cambio olio “fai da te” è un’operazione fattibile:
- procurarsi l’olio con le specifiche corrette, il filtro olio nuovo, una chiave per il filtro, una chiave per il tappo della coppa e un contenitore per l’olio esausto;
- avviare il motore per qualche minuto (l’olio caldo è più fluido, ma attenzione a non scottarsi);
- posizionare il veicolo in sicurezza su una superficie piana;
- svitare il tappo di rabbocco nel vano motore per favorire il deflusso;
- posizionare il contenitore sotto la coppa, svitare il tappo di scarico e lasciare defluire completamente l’olio;
- sostituire il filtro dell’olio, avendo cura di oliare la nuova guarnizione;
- riavvitare il tappo di scarico (sostituendo la rondella di tenuta) e versare l’olio nuovo;
- controllare il livello con l’apposita astina e avviare il motore per qualche istante;
- spegnere, attendere qualche minuto, ricontrollare il livello e verificare l’assenza di perdite dal tappo o dal filtro.
Attenzione: l’olio esausto e il filtro olio sono rifiuti speciali e devono essere smaltiti presso le isole ecologiche autorizzate. Se non si dispone di un luogo e di un’attrezzatura adeguati, è fortemente consilgliato rivolgersi a un’officina per l’intervento.