“Oltre 100 morti in un naufragio nel Mediterraneo”: il racconto dell’unico migrante sopravvissuto. Cei: “Vigilia di Natale insanguinata”
- Postato il 24 dicembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Un nuovo naufragio alla Vigilia di Natale. Secondo quanto riferisce sul proprio account di X l’ong Sea Watch, “116 persone hanno perso la vita nell’ennesimo naufragio del 2025. L’unico sopravvissuto è stato salvato da un pescatore tunisino“. I migranti erano partiti giovedì scorso, “e lunedì li abbiamo cercati con Seabird”, oggi “Alarm Phone conferma il naufragio avvenuto poco dopo la partenza”, si legge ancora nel post che confermerebbe quindi il sospetto delle ultime ore e cioè che il naufragio avvenuto nel Mediterraneo abbia coinvolto proprio l’imbarcazione di cui si erano perse le tracce.
L’uomo salvato da un pescatore è stato trovato sulla chiglia capovolta dell’imbarcazione che si sarebbe ribaltata nel mar Mediterraneo poco dopo la partenza dalla Libia. La scena è stata immortalata in un video e alcuni frame sono stati diffusi da Alarm Phone che ha subito pensato si potesse trattare dell’imbarcazione partita da Zuwara la sera del 18 dicembre con 117 persone a bordo, di cui la ong aveva avuto notizia alle 14 del giorno seguente: “Abbiamo ripetutamente tentato di contattare l’imbarcazione tramite telefono satellitare, senza successo. Abbiamo allertato la guardia costiera e le Ong competenti, pur non avendo una posizione Gps”.
Alarm Phone si è messa in contatto anche con la Guardia Costiera italiana: “Hanno confermato di aver ricevuto la nostra e-mail, ma hanno immediatamente interrotto la chiamata senza fornire ulteriori informazioni o rassicurazioni”. Mentre i libici “ci hanno comunicato telefonicamente di non aver soccorso né intercettato alcuna imbarcazione”.
Secondo quanto dichiara Frontex a ilfattoquotidiano.it, un’aereo dell’agenzia europea “ha sorvolato il Mediterraneo centrale il 21 e il 22 dicembre nell’ambito di una sorveglianza aerea di routine”. “In entrambi i giorni – viene sottolineato – all’equipaggio è stato chiesto di cercare una possibile imbarcazione nella zona tra la Libia e Lampedusa, ma non è stato rilevato nulla“. Sottolineando che “questi aerei operano su tratti di mare molto ampi”, Frontex spiega che “in assenza di una posizione precisa, individuare una piccola imbarcazione di legno può essere estremamente difficile, anche dall’alto”.
Una prima svolta è arrivata il 21 dicembre quando Alarm Phone racconta di aver ricevuto informazioni secondo cui alcuni pescatori tunisini avevano trovato un uomo, da solo, alla deriva sulla chiglia di una barca di legno capovolta e quasi del affondata: “L’uomo avrebbe dichiarato di essere partito da Zuwara due giorni prima e di essere l’unico sopravvissuto”.
Il naufragio – secondo la sua testimonianza – sarebbe avvenuto poche ore dopo la partenza a causa di un repentino peggioramento delle condizioni meteorologiche. “Abbiamo tentato di stabilire un contatto diretto sia con il sopravvissuto sia con i pescatori che lo hanno salvato per capire meglio cosa fosse successo e dove fosse avvenuto il naufragio, ma finora senza successo”, ha spiegato Alarm Phone che tra il 21 e 22 dicembre ha spiegato di aver chiamato “innumerevoli volte” la Guardia costiera tunisina, prima per sollecitarla a inviare mezzi di ricerca e soccorso per cercare altri sopravvissuti o recuperare corpi.
“Con che coraggio possiamo difendere i confini prima che difendere le persone? Perché non allarghiamo il presidio in mare per salvare le persone, con una collaborazione tra Europa e società civile? Sono domande che in queste ore sono insanguinate dalla morte di uomini, donne, bambini, che ipotecano il nostro futuro, il futuro della nostra Democrazia. Ancora un naufragio, alla vigilia di Natale”, ha commentato il presidente della Commissione Cei che si occupa di migranti nonché presidente della fondazione Cei Migrantes, monsignor Perego, sottolineando la storia della famiglia di Nazareth, non accolta e poi costretta a fuggire in Egitto per le violenze di Erode. Per questi migranti, “contrariamente alla famiglia di Nazareth l’esito non è la salvezza, ma la violenza prima nei campi libici e poi la morte nel Mediterraneo”.
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