Omicidio di Garlasco, quell’sms della cugina Chiara Poggi: “Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”
- Postato il 15 maggio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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“Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”. È questa la frase contenuta in uno dei 280 messaggi finiti agli atti della nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nell’agosto 2007. A riportarla è il settimanale Giallo, che attribuisce la frase a Paola Cappa, sorella gemella di Stefania, le cugine della vittima, mai formalmente indagate. Il messaggio, inviato via WhatsApp a un amico, è solo uno degli elementi che avrebbero portato la Procura di Pavia a riaprire il fascicolo, questa volta ipotizzando un possibile coinvolgimento di Andrea Sempio, già menzionato in passato ma mai accusato ufficialmente.
I social e gli indizi dimenticati
Oltre ai messaggi, emergono anche post sui social ritenuti rilevanti. In particolare, nel 2013 Paola Cappa avrebbe pubblicato una foto di calze a quadretti con, al centro, un’impronta simile a quella repertata all’epoca sulla scena del crimine. In didascalia: “Buon compleanno sorellina”. Un altro elemento riguarda una Instagram Story di Stefania, in cui appare un bambino vicino a delle biciclette con la scritta “Fruttolo”, nome dello yogurt trovato in casa Poggi. Gli inquirenti intendono ora analizzare il vasetto per individuare impronte e tracce di DNA. Emergono anche vecchie intercettazioni, tra cui una telefonata tra Paola e la nonna, in cui si lamenta della presenza in casa dei genitori di Chiara, all’epoca rimasti senza abitazione perché sotto sequestro.
Ci sono anche le intercettazioni dell’epoca in cui Paola, al telefono con la nonna, si sfoga per i disagi per l’ospitalità data ai genitori di Chiara, che in quel momento non avevano più casa poiché era sotto sequestro.
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