Open VAR, De Marco scagiona Guida per il mancato rosso a Kelly in Juve-Milan: “Non era nemmeno da giallo”

  • Postato il 7 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Torna l’appuntamento settimanale con Open Var su DAZN per analizzare i casi e le decisioni più delicate e in bilico della sesta giornata di Serie A. In studio con Federica Zille, Andrea De Marco, incaricato CAN dei rapporti con i club di Serie A e Serie B, fa le veci del designatore Gianluca Rocchi. Tra le situazioni finite sotto la lente, il rigore assegnato al Milan nella sfida con la Juventus, quello del 3-3 tra Lazio e Torino e quello non dato al Verona nella sfida con il Sassuolo. A questi si aggiunge la sospetta posizione attiva di Lautaro Martinez sulla rete di Federico Dimarco in Inter-Cremonese.

Il rigore tolto al Verona

Il primo episodio preso in esame è quello della sfida del Bentegodi, con il rigore assegnato da Fourneau ai padroni di casa per tocco di mani di Volpato in area e poi revocato dopo l’on field review per una carica sul portiere ospite, Muric. VAR e AVAR, Maggioni e Maresca, si confrontano con il direttore di gara: “Ha dato calcio di rigore, ha fischiato fallo di mano di Volpato. Occhio che forse però c’è fallo prima. Qui la tocca con la mano, vediamo l’A.P.P. prima. Controlliamo sul portiere. Sì, c’è una gomitata con braccio sinistro di Nunez sul portiere, la dobbiamo far vedere. Consiglio OFR per possibile fallo sul portiere, poi ti faccio vedere anche il rigore. Il numero 5 va con il gomito sul portiere e gli inibisce la parata”. Analisi giusta, come confermato da De Marco: “Il fallo sul portiere c’è ed è evidente. La decisione di revocare il rigore è inevitabile”.

Il rigore concesso alla Lazio

Il secondo episodio è quello che porta al rigore che permette alla Lazio di agguantare il tre pari nel recupero della sfida con il Torino all’Olimpico. Lunghissimo il confronto con la sala VAR, che controlla anche le ammonizioni a Castellanos e Maripan nella conseguente rissa in campo.

VAR e AVAR, Ghersini e Chiffi, spiegano all’arbitro Piccinini, che non aveva segnalato nulla dal campo: “Per me questo è calcio di rigore, poi controlliamo l’A.P.P. e vediamo tutto con calma. Coco si disinteressa del pallone, è fallo da rigore, però dammi tempo per guardare l’A.P.P. e tutto. Ora capiamo quello che è successo dopo. Allora, giallo a Castellanos e Maripan, che va con il corpo e quindi può bastare l’ammonizione, è comportamento antisportivo. Consiglio OFR per possibile calcio di rigore”, che poi viene assegnato, così come i gialli all’attaccante della Lazio e al difensore del Toro.

De Marco in studio commenta: “L’arbitro non lo valuta rigore, però, l’intervento di Coco per noi è calcio di rigore e giustamente il VAR interviene per farlo rivedere. L’ammonizione a Castellanos non può venire tolta dal VAR. Per la spinta di Maripan nella mass confrontation è giusto il giallo per comportamento antisportivo. Lo affronta con il corpo e non con le mani, altrimenti sarebbe la sanzione stata più grave”.

Il mancato rosso a Kelly in Juve-Milan

Sull’episodio del rigore concesso al Milan allo Stadium contro la Juventus poi sparato in curva da Pulisic, e la mancata sanzione a Lloyd Kelly per il fallo su Santiago Gimenez, Marco Guida viene supportato da Di Bello e Ghersini, rispettivamente VAR e AVAR. Nella comunicazione si sente: “Ha fischiato rigore. Nessuna bandiera, non è fuorigioco. Attaccante in vantaggio, difensore dietro. Marco, ti confermo il calcio di rigore, puoi farlo battere. Nessuna sanzione? No, non c’è il controllo del pallone, quindi sicuramente DOGSO no. Il pallone è in aria, non c’è possesso”.

“È un’azione promettente e genuina”, sottolinea Guida in campo ai giocatori. Che cosa vuol dire genuina, lo spiega di De Marco: “Sta per il provvedimento che deve essere preso in caso di rigore. L’arbitro ha deciso per il rigore. Ha la visuale libera e ha visto il contrasto. Al VAR controllano anche se può essere DOGSO. In questo caso il possesso del pallone però non ce l’ha Gimenez, è un lancio verso l’area, quindi viene considerato un intervento genuino e non viene preso nessun tipo di provvedimento. Sarebbe stata da cartellino giallo, però sappiamo che all’interno dell’area, quando viene concesso un rigore, è derubricata e, dunque, non viene preso nessun provvedimento. Se fosse stato da rosso sarebbe diventato giallo”.

La posizione di Lautaro sul gol di Dimarco

L’ultimo episodio preso in esame è il terzo gol dell’Inter nella goleada rifilata a San Siro alla Cremonese. Sulla conclusione da fuori di Federico Dimarco, infatti, in molti avevano gridato allo scandalo per la posizione sulla traiettoria di Lautaro Martinez. Una decisione che De Marco ha paragonato a quella di Nico Paz nella sfida tra Como e Genoa sul gol dei lariani: “Lautaro salta il pallone, sì, ma negli ultimi anni il fuorigioco per essere punibile deve creare un impatto sul portiere. Quindi, o il giocatore tocca il pallone direttamente o è molto vicino. In questo caso non è considerato vicino, il portiere ha tutto il tempo per fare la parata e dunque viene considerato regolare. Avesse sfiorato o toccato leggermente il pallone sarebbe stato punibile e il gol annullato”.

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