Orchestra Sinfonica, tegola da 270mila euro per il Comune di Vibo
- Postato il 22 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Orchestra Sinfonica, tegola da 270mila euro per il Comune di Vibo
Nuova vicenda che riguarda l’Orchestra Sinfonica con il Comune di Vibo che nei giorni scorsi si è visto recapitare una comunicazione da parte della compagnia di assicurazioni che aveva prestato circa 270mila euro per la polizza fidejussoria e che adesso rivuole indietro le somme.
VIBO VALENTIA – La lunga eco delle vicissitudini che hanno riguardato l’Orchestra sinfonica della Calabria non è ancora scemata, visto che qualche strascico se lo porta ancora appresso e a rischiare di rimetterci è adesso il Comune di Vibo che nei giorni scorsi si è visto recapitare una comunicazione da parte della compagnia di assicurazioni che aveva prestato circa 270mila euro per la polizza fidejussoria e che adesso rivuole indietro i soldi.
AL COMUNE DI VIBO LA NOTIZIA APPRESA CON FASTIDIO
E questa notizia avrebbe fortemente infastidito l’esecutivo Romeo che si ritrova ereditata una patata bollente difficilmente gestibile visto che si tratta di fondi di riflesso del ministero e si è già messo in moto per evitare il prelievo delle somme ma, come detto, sembra una missione alquanto ardua.
I PRECEDENTI PROBLEMI CHE HANNO INTERESSATO L’ORCHESTRA SINFONICA
Che l’Assicurazione si facesse sentire inevitabile dopo le varie vicende che hanno interessato la formazione musicale fortemente voluta dalla passata amministrazione – è stata fondata nel 2022 come Istituzione Concertistica Orchestrale (Ico), una particolare tipologia di formazione orchestrale il cui compito è promuovere e produrre attività di musica sinfonica e cameristica sul territorio – ma finita ben presto nella bufera.
Prima, a luglio del 2023, le rimostranze di diversi musicisti che si erano visti pagare solo in parte lo stipendio maturato: Il Quotidiano del Sud era riuscito ad appurare che molti dei componenti della formazione musicale, sia attuali che ex, avrebbero maturato nel corso del tempo una serie di crediti importanti in quanto non avrebbero ricevuto gli emolumenti (o ne avrebbero ricevuto una parte) previsti per contratto che variava a seconda delle esigenze della stessa Orchestra. Stipendi che si potevano aggirare anche sui 1.200 euro con crediti maturati che sarebbero arrivati a superare anche la soglia degli 8.000 euro.
A DICEMBRE LA REVOCA DEI FONDI DA PARTE DEL MINISTERO
Il 19 dicembre del 2024 una nuova tegola in quanto il Mic ha proceduto alla revoca dell’ingente finanziamento derivante dal Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo – triennio 2022/2024 – al quale l’associazione che fa capo alla realtà musicale era stata ammessa secondo il DM 27 luglio 2017, beneficiando di 158.600 euro per le attività del 2022, di 174.500 euro per le attività del 2023 e, in prospettiva, di somme sostanzialmente analoghe per il 2024.
La revoca dei contributi era motivata dagli esiti della verifica amministrativa sul rendiconto artistico finanziario, avviata nei confronti dell’associazione il 12 settembre 2023. Il 31 gennaio 2024 la Direzione generale spettacolo aveva comunicato al sodalizio il preavviso di revoca del contributo per violazione dell’art. 6 comma 6 del Dm 27 luglio 2017. A seguito di ciò, il 9 febbraio 2024 l’associazione aveva trasmesso ulteriori documentazioni, ma dai nuovi controlli amministrativo-contabili risultavano ulteriori inadempienze. La controversia riguardava le ore lavorate, con i controlli del Ministero che avevano validato solo 1.965 giornate lavorative sulle oltre 2.300 risultanti all’associazione per il 2022. Situazioni non superate dalle osservazioni comunicate dall’associazione nel giugno 2024, e così, in base a quanto previsto dalla normativa, si è proceduto alla revoca i fondi per l’anno di riferimento e per l’intero triennio 2022-2024.
LA QUERELLE TRA VERONESI E ACCARDO
Qualche mese addietro, la vicenda che ha visto la querelle tra il direttore Alberto Veronesi e il celebre violinista Salvatore Accardo, nominato dal primo direttore artistico dell’Orchestra senza che lui ne sapesse nulla. Insomma, un incarico “a sua insaputa”; Veronesi respinse quella versione evidenziando che propose la sua nomina «e ciò avvenne all’unanimità da parte del Cda dell’associazione presieduto dal sindaco».
Adesso quest’ultima situazione a chiudere una serie di episodi poco edificanti per una realtà che poteva essere un fiore all’occhiello e che ha visto vittime solo i professori d’orchestra.
Il Quotidiano del Sud.
Orchestra Sinfonica, tegola da 270mila euro per il Comune di Vibo