Ordinanza antismog in vigore, ma i controlli restano un rebus. E c’è chi invoca il Move-in

  • Postato il 7 luglio 2025
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  • Di Genova24
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Genova. Tra richieste di rimodulazione dei parametri e deroghe, in attesa dell’installazione dei cartelli, la nuova ordinanza antismog della giunta Salis è realtà.

Adottata in extremis per ottemperare agli obblighi relativi al miglioramento della qualità dell’aria, come è noto impone il divieto di circolazione in centro città dei veicoli diesel Euro 4 e inferiori, e doveva tassativamente essere emanata entro il 30 giugno 2025, pena pesanti sanzioni.

Ordinanza antismog tra polemiche e proteste

Premesso che in una precedente delibera datata ottobre 2022 era previsto che entrasse in vigore dal primo ottobre 2024, la nuova giunta si è trovata davanti la difficile incombenza di emanare l’ordinanza a poco più di un mese dall’elezione della sindaca Salis, senza possibilità di chiedere ulteriori proroghe. Inevitabile il malcontento tra i genovesi, che si sono lamentati dello scarso preavviso dato prima dell’effettiva emanazione dell’ordinanza.

E anche se l’assessore alla Mobilità Emilio Robotti ha già chiesto e ottenuto un incontro in Regione per discutere dei termini e delle modalità di attuazione dell’ordinanza, mettendo sul tavolo una rimodulazione, resta il fatto che l’1 ottobre 2025 potrebbe essere necessario estendere le limitazioni ai diesel Euro 5 in caso di nuovi superamenti di limiti di legge di biossido di azoto.

A oggi il Comune ha rassicurato sul fatto che le multe non verranno fatte, almeno sino a quando non verranno installati gli obbligatori cartelli informativi, ma si tratta di una tregua temporanea. Le alternative per mitigare l’impatto che l’ordinanza avrà sui cittadini, però, ci sono, e sono già state sperimentate in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Si tratta nello specifico del sistema Move-in.

Che cos’è il sistema Move-in e come funziona

Il cosiddetto “Monitoraggio veicoli inquinanti” è un sistema di monitoraggio dedicato appunto ai veicoli soggetti a limitazioni della circolazione: si basa su una deroga chilometrica ai divieti in base all’uso effettivo del veicolo e allo stile di guida adottato, e prevede l’installazione di una scatola nera sull’auto per rilevare le percorrenze reali attraverso il collegamento satellitare a un’infrastruttura tecnologica dedicata.

Chi ha installato la scatola nera non è soggetto ai blocchi orari e giornalieri previsti dall’ordinanza, ma viene monitorato attraverso il conteggio totale dei chilometri percorsi in qualsiasi fascia oraria e dentro un tetto massimo di km/anno stabilito in base alla tipologia e alla classe ambientale del veicolo. Anche chi ha veicoli Euro 4, dunque, potrebbe circolare a patto di non sforare il limite di chilometri e di emissioni prestabilite.

Il nodo infrastrutture e tecnologie

Questo genere di sistema richiede, ovviamente, una infrastruttura dedicata e un sistema di controllo efficace, lo stesso che servirebbe in realtà per elevare le sanzioni ai veicoli Euro 4 che circolano nonostante il divieto. In caso contrario, in ogni caso, starebbe alla polizia locale fare controlli su strada per individuare eventuali trasgressori, sistema inevitabilmente complesso e difficile da adottare.

Robotti, dal canto suo, nell’intervista rilasciata a Genova24 si è detto aperto all’adozione del sistema Move-in, sostenendo che “ho chiesto una valutazione agli uffici. Vorrei capire bene quali sono gli esiti, perché se l’hanno usata e replicata altrove, posso supporre che non sia una cosa negativa. Se effettivamente risulta uno strumento utilizzabile, valuteremo anche quello. Poi bisogna vedere se è compatibile con la normativa regionale”.

Autore
Genova24

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