Orro, il mare di Istanbul per vincere la nostalgia della Sardegna: "Ho fatto la scelta giusta. Grata a Sylla"

  • Postato il 18 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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La sua, di Supercoppa, l’ha già messa in bacheca una manciata di giorni fa. Ma se fosse rimasta in Italia, Alessia Orro oggi sarebbe stata protagonista a Trieste nel match che mette in palio il primo trofeo italiano della stagione. Anche se per la Numia Milano sarebbe stata dura porre un freno alla solita dominazione di stampo Conegliano, che insegue il 19esimo titolo italiano consecutivo (non ne lascia uno dal febbraio del 2019). Orro la partita magari se la guarderà dalle rive del Bosforo, visto che il suo Fenerbahce giocherà domenica alle 13 contro il Turk Hava. E chissà se rimpiangerà davvero di non essere in campo, o se alla fine le scapperà un bel sorriso pensando a quello che la stagione sin qui gli ha regalato.

Le origini: quel legame indissolubile con la Sardegna

Dalla Turchia, dove Sportweek è andata a pescarla, Alessia ha fatto capire di stare decisamente bene. Anche se i ricordi della sua terra d’origine sono dappertutto: Narbolia era, è e sarà sempre casa, un legame che va oltre ogni immaginazione. “Sono molto orgogliosa delle mie radici e del mio paesino, 1.800 anime dove in pratica ci si conosce tutti. Il legame che ho con la mia famiglia è fortissimo e non so se si riesca a percepire fino in fondo da fuori. E poi, essendo l’unica sarda in nazionale, sento una responsabilità ancora maggiore verso la mia terra”.

Anche se ciò l’ha costretta ad andare via di casa molto presto. “A 13 anni è dura partire e restare da sola. Milano, Centro Pavesi, Club Italia: vivevo di pallavolo 24 ore su 24, e in più andavo a scuola. Ma appena avevo una giornata libera tornavo in Sardegna: è una scelta che rifarei 100 volte. Mi sono data un’opportunità e la vita me l’ha ripagata appieno”.

Anche adesso che in Turchia hanno fatto carte false (e ponti d’oro) per averla. “Un’occasione alla quale non potevo dire di no. Ne ho parlato con Matteo, il mio fidanzato (Picchio, ex giocatore di Monza), e ci siamo detti che era il momento giusto di andare. Lui pensava da un po’ di smettere di giocare per inseguire il proposito di diventare preparatore atletico e ha capito che questo era il momento per staccare e andare, anche perché in Turchia avrà tanto da imparare da una realtà diversa dalla nostra”.

La Turchia, il Fenerbahce, l’amica Sylla (per una volta rivale)

La Turchia è arrivata in un momento di grande appagamento personale dopo l’oro olimpico di Parigi e quello mondiale di Bangkok. “Avrei immaginato di andare all’estero più in là, verso la fine della carriera, invece s’è presentata l’occasione adesso e ho voluto coglierla al volo. Istanbul è bellissima: ho trovato casa in una bella zona, per di più vicino al mare, e questo mi riporta indietro nel tempo alle mie radici”.

A Milano il mare non c’era, e così forse anche Myriam Sylla ha deciso di emigrare nella capitale turca. “Con lei c’è un’amicizia davvero speciale. Abitiamo a 18 minuti di distanza, 10 in più di Helena Cazaute, mia ex compagna alla Numia. Sono stata felice di sapere che Myriam sarebbe venuta qui, almeno avremmo condiviso questa avventura insieme, e ci saremmo sentite meno sole”.

Un’amicizia nata grazie a un’amica in comune: “Raphaela Folie. Poi, quando ci siamo ritrovate compagne di nazionale e quindi a Milano, tutto è venuto da sé. Lei c’è sempre, nei momenti belli e in quelli meno belli. Sono grata di averla come amica, ma forse farei meglio a dire come sorella”. Tanto che se avesse potuto le avrebbe dato il premio di MVP del mondiale: “Per me lo meritava più di me, sia per come ha giocato, sia per come ha reagito a qualche difficoltà iniziale, crescendo di livello strada facendo”.

Velasco, parola chiave: nel 2026 davvero ci sarà da riposare?…

In azzurro Alessia ha trovato Velasco, che per tutte le ragazze del volley rappresenta qualcosa in più di un totem. “A lui non interessa se siamo amiche fuori dal campo, a lui interessa che in campo tutte mirino verso il medesimo obiettivo. Abbiamo lavorato tanto, ci ha fatto sentire importanti ma ci ha corretto sempre quando le cose non andavano bene. Lui però non ci ha mai costretto a fare qualcosa che non volessimo fare, ha solo indicato la via”.

Nel 2026 tra l’altro proprio Velasco potrebbe decidere di far rifiatare (tra le altre) Orro e Sylla. “Io non c’ho ancora parlato, ho letto questa cosa ma onestamente non saprei cosa rispondere. Adesso per me conta solo vincere tutto il possibile con il Fenerbahce, poi a maggio penseremo alla nazionale”. Giusto per dare un’altra scalata alla vetta del mondo. “Quando ero piccola sognavo di giocare in Serie A, poi di farlo con la nazionale. Quando ci sono arrivata mi sono detta che era arrivata l’ora di vincere, e così è stato. Ma ogni partita è una nuova sfida e non vedo l’ora di affrontarla”.

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Virgilio.it

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