Oscar Piastri ha il “braccino”: Verstappen e Norris lo incalzano nel finale
- Postato il 20 ottobre 2025
- Di Il Foglio
- 1 Visualizzazioni

Oscar Piastri ha il “braccino”: Verstappen e Norris lo incalzano nel finale
Nel tennis si chiama “braccino”. E’ quando un giocatore, arrivando in prossimità della vittoria, inizia a tirare piano, a non prendersi rischi e a sperare che sia l’avversario a sbagliare. E’ quello che sta succedendo ad Oscar Piastri. Che ha una statistica, al momento a favore, che parla chiarissimamente. L’australiano è in testa al Mondiale piloti da 15 gare (non consecutive). Nella storia della Formula 1 chi è stato in testa per 15 gare ha sempre vinto il titolo al termine della stagione. Peccato per Oscar che, non dall’altra parte della rete perché non siamo nel tennis, a mettergli pressione non sia più soltanto il suo compagno di squadra ma sia arrivato ormai ufficialmente anche il peggior cliente possibile in un testa a testa. Su queste colonne, chi scrive ha sostenuto che Verstappen non riuscirà a vincere il titolo. E per coerenza il “pronostico” non cambia nemmeno dopo lo stupefacente week end texano. Nel quale il quattro volte Campione del Mondo ha fatto strike. Pole nelle qualifiche di sprint e gara e vittoria di sprint e gara. I ventitré punti recuperati su Piastri sono dovuti anche al clamoroso autogol che i due papaya hanno inscenato alla prima curva della gara sprint. Anche Norris si avvicina.
A proposito di “braccino”, Lando ha faticato troppo entrambe le volte nelle quali ha battagliato con Leclerc per la seconda piazza. E’ sempre riuscito a superare il ferrarista, ma ci ha messo un numero di giri eccessivo rispetto alla sua superiorità di prestazione. La classifica piloti dice: Piastri davanti a tutti con quattordici punti su Norris e quaranta su Verstappen. Sono tanti, tantissimi 40 punti da recuperare in cinque gare. Alle quali vanno aggiunte due gare sprint. Sono dunque a disposizione 141 punti. Tantissimi. Un dato può confortare Max nella sua folle e straordinaria rincorsa. Ed è questo: nelle ultime cinque gare (più una sprint) l’olandese ha recuperato 57 punti sull’attuale leader della classifica. Quindi? Si può fare?
Teoricamente sì. C’è un “però”. Che mi porta a non cambiare pronostico. Se Verstappen recuperasse 40 punti+1 a Piastri, chi può sapere dove sarà Lando Norris? Ed è qui che le possibilità di Verstappen prendono una piega meno positiva. Un conto sarebbe fare il cacciatore di una solo lepre. Qui le lepri, e ho scritto lepri e non conigli per non esagerare, sono due. E il paradosso è che colui che sta davanti è stato per settimane dipinto come un freddo, un calcolatore, uno che poteva somigliare ai grandi professori della storia della Formula 1, Lauda e Prost. Ecco, il Piastri delle ultime gare ha davvero poco in comune con gli incauti paragoni di cui sopra. E colui che invece ha fatto della timidezza la cifra distintiva della sua giovane carriera, ovvero Lando Norris, senza fare cose dell’altro mondo (ha vinto la sua ultima gara in Ungheria e dunque non ha mai sentito il suo inno dopo le vacanze estive) sembra poter mettere la freccia nei confronti del compagno di squadra. I due si sono messi fuori nella sprint di Austin e devono convivere con un team che non perde occasione per ricordare loro le regole che la squadra ha deciso di darsi. Forse, è un’ipotesi, questo clima da college inglese ingessato non ha giovato agli estri personali dei due piloti. Che hanno portato a casa con largo anticipo il Mondiale Costruttori ma che ora rischiano di farsi beffare in una volata che, se persa, sarebbe atroce. Perché se Max dovesse fare cinquina, nessuno ricorderebbe il titolo Costruttori e i papaya andrebbero al 2026 con le ossa rotte. Prossimo capitolo subito dietro l’angolo: Messico domenica.
Continua a leggere...