Osimhen, Vlahovic e gli altri: il calcio ostaggio di contratti e agenti

  • Postato il 8 luglio 2025
  • Di Panorama
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Nessuno ha puntato una pistola alla tempia di Maurizio Arrivabene quando nel gennaio 2022 ha steso e controfirmato il contratto che avrebbe legato Dusan Vlahovic alla Juventus per i quattro anni e mezzo successivi. E nessuno ha minacciato Aurelio De Laurentiis per fargli concedere un ingaggio fuori mercato per le abitudini del Napoli pur di uscire dall’impasse contrattuale di Victor Osimhen, ormai ex idolo della tifoseria partenopea.

Tutto vero. Non c’è stata alcuna costrizione, ma la storia di due degli attaccanti più importanti del calcio europeo è sintomatica oggi di come si sia evoluti (deteriorati) i rapporti di forza nel football internazionale. Conta la volontà dei giocatori, spesso i loro capricci. Pesano poco o nulla le esigenze dei club, a volte vere e proprie emergenze economiche e finanziarie, in balia dei desideri dei proprio top player e dei rispettivi entourage.

Per dire, i mercati di Juventus e Napoli nella fase d’avvio dell’estate 2025 sono ostaggio delle volontà di Vlahovic e Osimhen, che sulla carta dovrebbero essere assegni circolari da monetizzare per reinvestire e, invece, si sono trasformati in problemi da risolvere nei quali la certezza è che l’affare lo faranno loro – giocatori ed entourage – e difficilmente gli altri, quelli cioè che ci mettono i soldi.

Per Juventus e Napoli sono ostaggi di Vlahovic e Osimhen

Due storie paradigmatiche. Victor Osimhen, dopo la cavalcata dello scudetto firmato Luciano Spalletti si è praticamente eclissato. Prima una stagione deludente, poi il braccio di ferro con la società. In mezzo, la firma di un ricchissimo prolungamento di un anno (12 milioni di euro netti a stagione) senza il quale il Napoli lo avrebbe perso a parametro zero e che ha segnato l’ultimo atto concreto del nigeriano perché da lì in poi il suo apporto è svanito.

Un anno fa De Laurentiis ha risolto in extremis l’imbarazzo spedendolo (gratis) in prestito al Galatasaray di Istanbul. Ora che la clausola si è dimezzata (da 130 a 75 milioni di euro), lo avrebbe venduto agli arabi dell’Al Hilal con piena soddisfazione ma Osimhen ha detto no e si è messo di traverso. Legittimo. Vorrebbe stare in Turchia, dove lo strapagano e non è nel calcio di plastica dell’Arabia Saudita, solo che il Galatasaray non si spinge oltre 50-60 milioni di euro che sono un regalo visto il valore del giocatore. Il quale, supportato dagli agenti, pensa che il sacrificio lo debba fare il Napoli, sia mai che possa pensare lui a rinunciare a qualcosa.

Lo stesso per Dusan Vlahovic, separato in casa alla Juventus. Dal 1° luglio 2025 guadagna un milione di euro netti al mese e pesa sul bilancio bianconero per oltre 40, contratto in scadenza il 30 giugno 2026. Ha fatto sapere di voler andare a scadenza anche a costo di non giocare, oppure di volere tutti i soldi in caso di dolorosissima – per i conti juventini – rescissione dell’intesa. Lui e il suo procuratore Ristic. Morale: pazienza che Vlahovic sia stato deludente nelle ultime annate, il coltello dalla parte del manico lo ha lui insieme all’entourage che a sua volta pretende eventualmente lauta commissione per il disturbo di spostare il serbo da Torino.

L’impatto di agenti e intermediari sul calcio: un conto da 700 milioni di euro

Ecco, agenti che sono ormai una tassa fissa nel calcio internazionale. Gli ultimi dati pubblicati dalla Fifa, relativi all’anno solare 2024, dicono che il conto è stato di 683,4 milioni di euro in leggero calo rispetto agli 856 del 2023. Piccola consolazione visto che si è trattato di un ripiegamento in controtendenza su una curva ormai in rapida ascesa e che nemmeno i tentativi di Infantino di fermare hanno messo sotto controllo.

La parte del leone l’hanno fatta i club europei con l’85% del totale e nel mazzo si è distinta come sempre la Premier League dove i soldi sembrano abbondare: 185,8 milioni di euro spesi alla voce commissioni, seguita da Serie A (90,8), Portogallo (60,9), Spagna (52,9), Arabia Saudita (42,3) e Francia (42,2).

Procuratori e intermediazioni, quanto spende la Serie A

Allargando anche alle intermediazioni, il conto per la Serie A è ancora più pesante. Nel 2024, dati ufficiali della Federcalcio, il totale ha toccato 226,171 milioni di euro. A pagarlo soprattutto le big. Ecco la classifica:

  • Juventus: 33.989.949,48 euro
  • Inter: 24.737.661,00 euro
  • Napoli: 18.184.273,62 euro
  • Roma: 17.108.857,50 euro
  • Milan: 15.295.975,47 euro
  • Atalanta: 14.331.146,96 euro
  • Verona: 13.990.552,85 euro
  • Fiorentina: 11.503.695,53 euro
  • Lazio: 10.642.160,00 euro
  • Bologna: 10.303.335,14 euro
  • Udinese: 8.416.856,33 euro
  • Genoa: 8.092.892,60 euro
  • Parma: 6.070.110,75 euro
  • Como: 6.160.135,71 euro
  • Lecce: 5.250.697,85 euro
  • Monza: 4.793.202,33 euro
  • Torino: 4.371.000,00 euro
  • Empoli: 4.259.527,24 euro
  • Cagliari: 4.053.757,78 euro
  • Venezia: 4.615.221,60 euro

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Panorama

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