Ottant'anni dopo, l'irrisolto ruolo del Sudamerica nella guerra
- Postato il 7 maggio 2025
- Di Agi.it
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Ottant'anni dopo, l'irrisolto ruolo del Sudamerica nella guerra
AGI - Mentre l'Europa bruciava e le truppe alleate si dirigevano al fronte, l'America Latina viveva il suo conflitto: tra neutralità, pressione geopolitica e sostegno materiale o simbolico alle forze impegnate nella Seconda guerra mondiale.
Ottant'anni dopo la resa della Germania nazista, il continente svela ancora storie poco raccontate: soldati brasiliani in Italia, carne uruguaiana per gli eserciti, spie naziste in Cile, basi militari nelle Galapagos e piloti messicani che bombardano le Filippine. L'America Latina non è stata un attore secondario: è stata testimone, complice e, in più di un caso, protagonista.
Ruolo dell'America Latina nella Seconda Guerra Mondiale
Ottant'anni dopo la fine del regime nazista, il suo ruolo nella Seconda Guerra Mondiale rimane una complessa rete di decisioni politiche, interessi strategici ed episodi umani di eroismo, opportunismo e tragedia. Sebbene lontano dai principali teatri di combattimento, il continente visse intensamente la guerra, divisa tra neutralità, allineamento con gli Alleati e paura dell'Asse.
Partecipazione del Brasile
Il Brasile fu l'unico paese latinoamericano a inviare truppe sul fronte europeo. Dopo essere rimasta formalmente neutrale, la dittatura di Getulio Vargas dichiarò guerra all'Asse nel 1942, in seguito agli attacchi tedeschi alle navi brasiliane. La Forza di Spedizione Brasiliana, composta da oltre 25.000 soldati, combatté in Italia e svolse un ruolo fondamentale nella cattura di Monte Castello. Anche le basi aeree nel nord-est del Brasile erano strategiche per gli Alleati. Sebbene il Brasile avesse allineato la sua politica estera a quella degli Stati Uniti, per anni mantenne simpatie fasciste, come dimostrano alcune politiche interne del regime di Vargas.
Neutralità dell'Argentina
L'Argentina resistette alle pressioni degli alleati fino all'ultimo momento. Mantenne la sua neutralità anche dopo l'attacco a Pearl Harbor. Ruppe i rapporti con l'Asse solo nel 1944, quando l'Impero giapponese era già sotto un governo militare, e dichiarò guerra nel marzo 1945, poche settimane prima del crollo della Germania. Non inviò truppe, ma almeno 5.000 argentini, tra cui 400 donne, si unirono come volontari dalla parte degli Alleati. Dopo il conflitto, il Paese divenne un rifugio per famigerati nazisti come Adolf Eichmann e Josef Mengele, ma accolse anche migliaia di rifugiati europei, tra cui molti ebrei.
Contributo del Messico
L'entrata in guerra del Messico fu provocata dall'affondamento di due petroliere da parte di U-Boot tedeschi nel 1942. Il Paese dichiarò guerra all'Asse e contribuì sia con materie prime (minerali essenziali per l'industria bellica) sia con soldati: lo Squadrone 201 partecipò a 53 missioni nelle Filippine, a supporto dell'aviazione statunitense. Fu l'unica unità militare messicana impegnata in combattimento diretto.
Spionaggio nazista in Cile
Il Cile rimase neutrale fino all'aprile del 1945. Durante quel periodo, divenne un punto di appoggio per lo spionaggio nazista in Sud America. Le reti di propaganda e di intelligence venivano coordinate dall'ambasciata tedesca. Nello stesso periodo, il Paese accolse migliaia di rifugiati, tra cui ebrei europei, e più di 600 cileni combatterono come volontari con gli Alleati.
Battaglia navale in Uruguay
L'Uruguay fu teatro della prima battaglia navale tra Germania e Regno Unito nel 1939, al largo di Montevideo. La corazzata tedesca Graf Spee alla fine si autoaffondò. Inoltre, l'Anglo Frigorifico de Fray Bentos forniva carne in scatola alle truppe alleate che si imbarcavano insieme allo stabilimento industriale per la lavorazione della carne, oggi patrimonio dell'umanità, diventando così una componente logistica essenziale.
Ruolo del Paraguay
Il Paraguay, sotto la pressione degli Stati Uniti, ruppe le relazioni con l'Asse e dichiarò guerra nel 1945. Sebbene non avesse alcuna presenza militare nel conflitto, la sua economia basata sull'esportazione di prodotti agricoli ne trasse vantaggio, ma nel Paese trovarono rifugio nazisti come Mengele ed Edward Roschman.
Colombia e stato di belligeranza
In Colombia l'affondamento di navi mercantili da parte di sottomarini tedeschi portò alla dichiarazione dello "stato di belligeranza". I cittadini dei Paesi dell'Asse vennero detenuti nell'Hotel Sabaneta, ma Bogotá non partecipò direttamente ai combattimenti.
Basi militari in Ecuador
L'Ecuador ha avuto un ruolo fondamentale per la sua posizione geografica. Permise l'installazione di basi militari statunitensi a Salinas e alle Galapagos, essenziali per la protezione del Canale di Panama.
Protezione dei Caraibi da parte di Cuba
Cuba protesse i Caraibi dai sottomarini nazisti e affondò l'U-176, diventando l'unico Paese della regione a farlo.
Ruolo di Nicaragua e Guatemala
Nicaragua e Guatemala, sotto la forte influenza americana, dichiararono rapidamente guerra all'Asse e confiscarono le proprietà dei cittadini tedeschi.
Contributi di altri Paesi
Perù, Bolivia, El Salvador, Costa Rica, Venezuela, Repubblica Dominicana e altri Paesi hanno contribuito principalmente con risorse, materie prime o con l'uso dei loro territori per scopi strategici. La Bolivia, ad esempio, era fondamentale per l'approvvigionamento di stagno; la Repubblica Dominicana accolse i rifugiati ebrei.
Conclusione
Nonostante il suo ruolo militare fosse limitato, l'America Latina fu decisiva su altri fronti: quello economico, diplomatico, morale e umano. La fine della guerra riconfigurò i rapporti con gli Stati Uniti, aprì le porte a nuovi migranti e, in molti casi, lasciò ferite ancora non rimarginate.
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