Otto e mezzo, Pino Corrias contro Meloni: "Minacce? Rispetto agli altri..."
- Postato il 9 ottobre 2025
- Televisione
- Di Libero Quotidiano
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Otto e mezzo, Pino Corrias contro Meloni: "Minacce? Rispetto agli altri..."
A Otto e Mezzo, programma di approfondimento di La7 che segue il tg di Mentana ed è condotto da Lilli Gruber, Italo Bocchino, direttore editoriale de Il Secolo d’Italia, è intervenuto sul tema delle critiche rivolte alla premier Giorgia Meloni e sul presunto vittimismo della leader di Fratelli d’Italia.
"Il vittimismo di Meloni? È realtà. Ad oggi ho 697 pratiche di diffamazione sui social, non è normale. Chi usa i social deve sperare di non cadere nel reato di diffamazione. È ovvio che chi ha visibilità debba pagare lo scotto, ma la Meloni si difende con le parole”.
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Non è sulla stessa linea il giornalista e scrittore Pino Corrias, che evidenzia come la premier scelga di rendere pubbliche le minacce solo in contesti mediatici selezionati, creando un diverso approccio rispetto ai suoi predecessori: "Mi pare di ricordare che Renzi riceveva più di mille minacce. Tutti i ministri e presidenti hanno ricevuto minacce, ma rarissimamente ne hanno parlato. A differenza di altri, Meloni ne parla a ogni esordio di tutte le interviste che fa. Non nelle conferenze, perché non le fa".
Corrias contro Meloni, guarda qui il video di Otto e mezzo su La7
In merito alla vicenda della Global Sumud Flotilla, la premier è stata denunciata alla Corte Penale Internazionale insieme ai ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto per "concorso in genocidio" e ha dichiarato invece a Porta a Porta, su Rai1: "Credo che non esista un altro caso al mondo e nella storia di una denuncia del genere. Siamo fra le nazioni europee che hanno avuto la posizione più rigida. Veniamo accusati di cose che non abbiamo fatto con toni surreali da chi ha responsabilità di classe dirigente in questa nazione".
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La Meloni, in questo caso, si riferiva al blocco dell’invio di nuove armi a Israele, attuato addirittura un anno prima rispetto alla Francia, cui sono seguite Germania e Gran Bretagna.
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