Overtourism in Italia, dove il turismo di massa sta diventando un problema: la nuova classifica

  • Postato il 17 luglio 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Ci sono conferme, ma anche sorprese, nella mappa dell’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (Icst) elaborata dall’Istituto Demoskopika, che individua le destinazioni italiane più esposte al fenomeno dell’overtourism.

Secondo i ricercatori autori dello studio, “l’overtourism non è più soltanto una sfida: è diventato una priorità che riguarda da vicino la sostenibilità delle destinazioni italiane. Non coinvolge solo l’esperienza dei turisti, ma incide profondamente anche sulla qualità della vita delle comunità locali.”

Intorno a questo fenomeno si intrecciano numerose criticità: il diritto all’alloggio, l’aumento dei prezzi, la scomparsa dei servizi, l’inquinamento, la saturazione dei trasporti e la progressiva privatizzazione degli spazi pubblici.

Ma quali sono, oggi, i luoghi in Italia dove il turismo di massa è più critico e invasivo?

Come viene elaborato l’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico

L’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico, elaborato da Demoskopika, si basa su cinque indicatori specifici: densità turistica, calcolata in base al rapporto tra presenze turistiche ed estensione territoriale della provincia; densità ricettiva, data dal numero di posti letto per chilometro quadrato; intensità turistica, ovvero il rapporto tra presenze turistiche e numero di residenti; indice di utilizzazione lorda, che misura la percentuale media annua di occupazione dei posti letto disponibili; quota di rifiuti urbani prodotti dai turisti, confrontata con quella generata dai residenti.

Sulla base di questi parametri, le città vengono classificate secondo cinque livelli di sovraffollamento: molto alto, alto, moderato, basso e molto basso. Le prime dieci presenti in classifica registrano un livello di affollamento turistico “molto alto”. Lo scorso anno, solo sette province in Italia raggiungevano tale soglia di insostenibilità.

La classifica delle province italiane a rischio overtourism

Per il secondo anno consecutivo, Rimini, Venezia e Bolzano occupano il podio delle destinazioni italiane con un affollamento turistico “molto alto”. Rimini e Venezia guidano la classifica per densità turistica, con rispettivamente oltre 17.000 e quasi 16.000 presenze per chilometro quadrato. La provincia romagnola detiene anche un primato meno invidiabile: la produzione pro capite di rifiuti urbani legati al turismo, pari a 76,8 chilogrammi per turista, contro appena 0,5 chilogrammi registrati a Benevento.

Per quanto riguarda l’intensità turistica, cioè il rapporto tra presenze e popolazione residente, Bolzano si conferma in testa con quasi 69 turisti per abitante, seguita da Venezia con circa 47.

Firenze, sebbene più lontana dalle prime posizioni, si colloca al sedicesimo posto. Proprio in questi giorni, il capoluogo toscano sta valutando l’introduzione di un ticket d’ingresso, seguendo l’esempio di Venezia.

Ecco nel dettaglio la classifica elaborata da Demoskopika:

  1. Rimini
  2. Venezia
  3. Bolzano
  4. Livorno
  5. Napoli
  6. Milano
  7. Trento
  8. Roma
  9. Verona
  10. Trieste
  11. Aosta
  12. Savona
  13. Ravenna
  14. Imperia
  15. Grosseto
  16. Firenze
  17. Gorizia
  18. Siena
  19. Forlì Cesena
  20. Verbano Cusio Ossola

Situazione diametralmente opposta, invece, nelle province di Rieti, Benevento, Reggio Calabria, Isernia, Avellino e Campobasso, dove il turismo di massa non rappresenta una criticità e gli effetti sulle infrastrutture e sulla qualità della vita dei residenti risultano contenuti.

In generale, concludono gli autori dello studio, “agire ora è l’unica strada per garantire che il turismo resti una risorsa e non si trasformi in un fattore di crisi per i territori e per le generazioni future”.

Autore
SiViaggia.it

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