Overtourism, su MillenniuM 40 viaggi via dalla pazza folla. Tony Wheeler: “Gli Usa di Trump? Un Paese da evitare”
- Postato il 11 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Quaranta mete d’autore lontane dall’overtourism. In Italia, in Europa, nel mondo. Le propone Millennium, il mensile diretto da Peter Gomez, nel numero in edicola e in preorder negli store online da sabato 12 luglio, in libreria da venerdì 18 luglio (trova qui l’edicola o la libreria più comoda per te). Millennium ha chiesto ad autori e collaboratori esperti di viaggio di raccontare quali sono le loro mete del cuore lontane dall’affollamento, in un numero che propone inchieste e approfondimenti su come combattere e superare l’overtourism. Ne è venuta fuori una mappa eterogenea, certo non esaustiva: le valli alpine meno battute, i borghi appenninici ancora autentici, la Grecia fuori dalle rotte consuete, l’Est Europa. O, spingendosi più in là, il Madagascar, la Nigeria, l’Uganda, persino Damasco uscita dalla guerra, e qualche tesoro tropicale nel Pacifico.
Consigli d’autore sono certamente quelli di Tony Wheeler, che nel 1973, insieme alla moglie Maureen, fondò la casa editrice Lonely Planet, rivoluzionando il modo di viaggiare di milioni di persone. Oggi Wheeler ha 78 anni, da tempo ha venduto Lonely Planet con un lauto incasso e continua a viaggiare con passione: l’overtourism, dice, è “un problema enorme”. Ben vengano i provvedimenti per contenerlo, per esempio vietare le navi da crociera a Venezia o regolamentare gli affitti brevi su Airbnb, “ma non mi va che l’eccesso di turismo venga affrontato semplicemente rendendo il turismo molto costoso. I viaggiatori zaino in spalla spesso sono davvero bravi, impegnati e culturalmente consapevoli”.
In cinquant’anni di viaggi e di lavoro sulle guide, Wheeler ha sviluppato uno sguardo sul mondo che va ben al di là delle vacanze. Nell’intervista firmata da Mario Portanova affronta anche i temi dei “Paesi canaglia”, dei conflitti, dell’opportunità o meno di viaggiare oppressi da regimi autoritari. Di fronte a Donald Trump che amplia a 12 lista dei “Paesi canaglia” (“Li ho visitati tutti tranne uno”, ironizza Wheeler), lui ne ribalta la visione: “Gli Stati Uniti sono attualmente sulla mia lista dei Paesi in cui non andare. E poi ci sono la Russia (che attacca l’Ucraina), la Bielorussia (l’ultima dittatura europea), Israele (che uccide civili, giornalisti e operatori umanitari). Non andrò neppure lì”.
Altri viaggiatori di lungo corso dispensano visioni e consigli, come Ambrogio Borsani – che ha scritto fra l’altro sulla regione greca del Mani, antitesi della classica isoletta affollata e mondana – e Stefano Faravelli, artista che le sue impressioni di viaggio le fissa su innumerevoli taccuini con magnifici disegni. Mentre Antonio Armano ripercorre a beneficio dei lettori i luoghi più affascinanti dei suoi tanti viaggi nell’Est Europa, fra Transnistria, Kosovo, Repubblica Ceca. Con fascinazioni di oggi genere: dalla città ceca del signor Bat’a (quello dei negozi di scarpe) al ristorante “Mafia” di Tiraspol che ha nel menu la pizza Berlusconi.
Intanto c’è chi davanti all’overtourism non fugge, ma cerca di combatterlo. Un’inchiesta di Diletta Bellotti e Viola Giacalone ci fa conoscere i movimenti sociali e le amministrazioni locali che lottano per arginare l’eccesso di turisti e il loro impatto sulla vita dei residenti, fra prezzi delle case alle stelle, keybox penzolanti ovunque, “foodificazione” di interi quartieri. In Giappone è stata introdotta una multa per chi fotografa (pardon, instragramma) una geisha senza consenso, a New York sono state introdotte severe limitazioni ad Airbnb, che infatti ora finanzia generosamente i candidati alle elezioni locali che vogliono eliminarli.
Tomaso Montanari, da suo (affollato) osservatorio fiorentino, riflette su overtourism e arte; Marco Albino Ferrari, fondatore di Meridiani Montagne, vede nell’eccesso di turismo sotto (a volte pure sopra) le vette di grido lo scotto da pagare per mantenere incontaminate picchi e vallate snobbate dai social.
Per dare la dimensione dell’ingorgo turistico basta citare pochi numeri fra quelli raccolti da Chiara Brusini: le Cinque Terre contano 3.500 residenti e 4 milioni di visitatori l’anno, a Venezia ci sono 50 pernottamenti turistici l’anno per ogni singolo abitante (e Milano, con 21, è poco sotto Roma, con 25).
E poi un po’ di storia, come da abitudine per Millennium. Ilaria Mauri vede nel boom delle passerelle di Christo sul lago d’Iseo l’alba dell’overtourism all’italiana (vi ricordate? Era il 2016, alla fine camminarono sulle acque bergamasco-bresciane 1,2 milioni di persone, con boom del relativo hashtag sui social). Ettore Boffano evoca la vecchia “villeggiatura”, che si faceva in “mezza montagna”, ricordando i fasti (intellettuali) estivi poco sopra Biella, che vedevano protagonisti Benedetto Croce, Franco Antonicelli, Luigi Einaudi, Giovanni Laterza… Mentre Roberto Casalini ricorda un’estate particolare, quella del 1985, quando sotto l’ombrellone impazzava “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, sospinto dal tormentone televisivo di Roberto D’Agostino.
L’overtourista fa un mucchio di foto, ma c’è chi invece fotografa lui. Su Millennium vedrete delle immagini straordinarie: quelle di Martin Parr – intervistato da Lorenzo Sansonetti – noto per i suoi scatti ipersaturati di “classe media in spiaggia”; e Jacopo di Cera, che con il suo drone offre prospettive spiazzanti di litorali, piscine, piste da sci… Non manca il consueto “Pizzi Horror Picture Show”: vip al mare catturati dal teleobiettivo di Umberto Pizzi e stecchiti dalla penna di Fabrizio d’Esposito.
Ecco alcuni dei nomi e delle firme che troverete su MillenniuM di luglio: Antonio Armano, Angelo Borsani, Diletta Bellotti, Nanni Delbecchi, Marco Albino Ferrari, Viola Giacalone, Peter Gomez, Michela Iaccarino, Tomaso Montanari, Antonio Padellaro, Martin Parr, Carlo Petrini, Marco Travaglio, Horacio Verbitsky, Tony Wheeler
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