Padova, in nidi e scuole d’infanzia gli insegnanti dovranno tenere gli smartphone lontani dagli sguardi dei minori
- Postato il 10 settembre 2025
- Scuola
- Di Il Fatto Quotidiano
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“A partire dal corrente anno scolastico, il personale docente, ausiliario ed esterno è invitato a tenere i telefoni cellulari in modalità silenziosa, non visibili durante l’orario di servizio e comunque al di fuori dello sguardo dei minori”. A prendere questa decisione è l’amministrazione comunale di Padova che è intervenuta sui nidi e le scuole dell’infanzia comunali. Nei giorni scorsi la novità – portata avanti dall’assessora all’Istruzione Cristina Piva del Partito democratico – è stata comunicata con una lettera a tutte le famiglie dei bambini iscritti. E’ la prima volta che una giunta interviene a gamba tesa sui telefoni dei docenti e degli educatori.
In Italia non esiste una legge nazionale che vieti agli insegnanti di avere o usare il cellulare, ma solo circolari del ministero che raccomandano a maestri e professori di non adoperarlo durante le lezioni. Molte scuole, nella loro autonomia, attraverso i regolamenti interni stabiliscono esplicitamente il divieto a usare lo smartphone in classe. Alcuni dirigenti non ammettono nemmeno le emergenze chiedendo in questo caso di telefonare con l’apparecchio della scuola. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nei mesi scorsi ha preso carta e penna per bandire il telefonino durante lo svolgimento dell’attività didattica per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado ma stavolta il provvedimento riguarda gli adulti.
Dietro c’è una riflessione pedagogica espressa nella missiva inviata ai genitori: “Alla luce delle numerose evidenze scientifiche riguardanti il loro impatto negativo sullo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale, si ritiene necessario e non più dilazionabile la promozione del silenzio digitale – si legge nella nota inviata dal settore Scuola – all’interno dei Servizi per l’infanzia 0-6 anni. Nidi e scuole dell’infanzia rappresentano luoghi dedicati alla crescita globale dei bambini e delle bambine, dove le relazioni umane e la presenza autentica definiscono le basi della sicurezza emotiva per i più piccoli. Nella consapevolezza che i bambini apprendono e modificano i propri comportamenti osservando ed imitando gli adulti, riteniamo fondamentale promuovere un modello educativo coerente, che valorizzi la relazione e l’ascolto come strumenti essenziali di cura e di educazione”.
Un’indicazione presa facendo riferimento anche all’articolo quindici del Codice di comportamento del personale dipendente del Comune: “Riteniamo – prosegue la circolare – che l’assenza dei cellulari all’interno del contesto scolastico possa garantire un ambiente educativo accogliente basato su relazioni affettive autentiche e prive di interferenze per adulti e bambini, con effetti benefici sulla tutela della privacy di ciascuno e sulla riduzione a lungo termine del rischio di dipendenza digitale”. A storcere il naso è la Uil Fpl che su “Il Corriere del Veneto” ci ha tenuto a sottolineare che “le educatrici non hanno mai adoperato il telefonino per ragioni di svago personale ma l’hanno sempre utilizzato come strumento di lavoro”.
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