Padova, rivoluzione nella cura dell’epilessia: impiantato il primo stimolatore epicranico in Italia

  • Postato il 22 settembre 2025
  • Di Panorama
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Una nuova pagina della medicina italiana. Per la prima volta nel nostro Paese è stato eseguito all’Azienda ospedaliera di Padova, con successo, un intervento di impianto di stimolatore epicranico per il trattamento dell’epilessia resistente ai farmaci. L’operazione è stata condotta dall’équipe di Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale diretta dal professor Luca Denaro, con il coordinamento operativo di Andrea Landi, responsabile della Neurochirurgia stereotassica e funzionale. E’ stato un percorso multidisciplinare, che ha unito competenze diverse per affrontare una delle forme più invalidanti di epilessia, quella che non risponde ai trattamenti farmacologici e che, secondo le statistiche, rappresenta circa il 30 per cento dei casi totali. Il giovanissimo paziente soffre di epilessia refrattaria, patologia molto complessa che ha un impatto ingente sulla vita sociale, lavorativa e relazionale di chi ne soffre. Nei bambini, poi, la situazione è ancora più delicata, perché le crisi epilettiche interferiscono con lo sviluppo cognitivo e neuromotorio, compromettendo prospettive di crescita e autonomia. La nuova tecnica padovana introduce in Italia un approccio già sperimentato con successo in Germania, Austria e Svizzera, dove il sistema EASEE è in uso da alcuni anni. Il principio è quello della neuromodulazione: un “tappetino” di elettrodi viene posizionato sotto la cute, fissato alla teca cranica, e collegato a uno stimolatore impiantato nel torace. Il dispositivo invia impulsi elettrici capaci di modulare l’attività cerebrale patologica, riducendo la frequenza delle crisi quando non è possibile procedere con la chirurgia tradizionale di rimozione del focolaio epilettogeno.

Si tratta di un’operazione poco invasiva, rapida da eseguire e con rischi contenuti. La degenza è di soli due giorni e i benefici cominciano a manifestarsi già nelle settimane successive. Gli studi clinici condotti nei Paesi dove la tecnica è stata introdotta mostrano che più della metà dei pazienti sperimenta una riduzione significativa delle crisi che può arrivare anche a una percentuale del 50%. La scelta di Padova come centro di riferimento italiano per questa procedura non è casuale: l’Azienda Ospedale-Università è da tempo punto di riferimento europeo per l’innovazione neurochirurgica e neurologica e questo nuovo primato non fa altro che confermare una tradizione consolidata: già negli anni ’60-’70 Padova è stata infatti tra i primi centri italiani a specializzarsi nella diagnosi e trattamento delle epilessie, sviluppando approcci che integravano clinica, neurofisiologia e neuroimaging. Questo approccio multidisciplinare è rimasto il marchio distintivo della scuola padovana. Sotto la guida del professor Maurizio Corbetta – rientrato dagli Stati Uniti, dove ha diretto per anni un centro di neuroscienze a St. Louis – Padova è oggi leader nello studio delle reti cerebrali e nei meccanismi della plasticità neuronale, cioè la capacità del cervello di riorganizzarsi dopo lesioni o malattie. Con questo primo intervento di impianto di stimolatore epicranico, si apre la strada a una nuova opzione terapeutica che potrà cambiare il destino di molti pazienti, offrendo speranza a chi fino a oggi viveva con poche prospettive di miglioramento.


Autore
Panorama

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