Palestra di Finale vandalizzata, il Cnddu: “Atto che mortifica il valore dell’educazione e del rispetto delle regole di convivenza”
- Postato il 23 agosto 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Finale Ligure. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime “profonda preoccupazione e rammarico per l’ennesimo episodio di vandalismo che ha colpito la palestra comunale di via XXV Aprile a Finale Ligure, spazio di socialità, crescita e formazione utilizzato quotidianamente da bambini, adolescenti e adulti”.
Secondo il presidente del Coordinamento Romano Pesavento “colpire un luogo dedicato allo sport e alla convivenza civile significa attentare al cuore stesso della comunità. La violenza cieca che si manifesta nell’imbrattare e distruggere un impianto sportivo non è solo un danno materiale, ma un atto che mortifica il valore dell’educazione, della collaborazione e del rispetto delle regole di convivenza. È in questi spazi che i giovani imparano la disciplina, la cooperazione, la resilienza: principi fondamentali dei diritti umani e della cittadinanza attiva. Minare tali contesti equivale a colpire la loro possibilità di crescere in un ambiente sano e costruttivo”.
“Riteniamo che la risposta non possa esaurirsi nella denuncia o nella videosorveglianza, pur importanti: è urgente un investimento educativo. Occorre promuovere nelle scuole, nelle associazioni sportive e nei luoghi di aggregazione percorsi di educazione civica e di responsabilizzazione, affinché i ragazzi comprendano che il bene comune è un patrimonio che appartiene a ciascuno e che ogni atto di distruzione è una ferita inferta all’intera comunità”.
Il Coordinamento lancia “un forte appello alla società civile, alle istituzioni scolastiche, alle associazioni sportive e a tutte le realtà territoriali: la lotta al vandalismo e all’indifferenza non può essere delegata a pochi, ma deve diventare un impegno corale. Solo unendo le forze e promuovendo percorsi educativi condivisi potremo restituire ai giovani il senso di appartenenza, il rispetto del bene comune e la consapevolezza che ogni atto di distruzione è una ferita inferta alla comunità intera. Lo sport e l’educazione sono strumenti di pace: difenderli significa difendere i diritti umani di tutti”.