Pallone d’oro, Donnarumma, ultimo schiaffo a Luis Enrique: siparietto con Buffon, la carezza di Al-Khelafi
- Postato il 23 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Gianluigi Donnarumma si è consolato con il Premio Yashin mitigando la delusione per il 9° posto nella classifica del Pallone d’oro. Durante la premiazione, nel suo discorso di ringraziamento, il portiere si è vendicato del torto ricevuto da Luis Enrique e dal PSG non citando né il suo ex allenatore, né il club che gli ha permesso di aggiudicarsi l’ambito premio per la seconda volta. Parole al miele solo per il Manchester City.
- La vendetta di Donnarumma sul palco del Pallone d'oro
- Il discorso di Donnarumma, assenti Luis Enrique e il PSG
- La carezza di Al-Khelaifi, lo schiaffetto di Buffon
La vendetta di Donnarumma sul palco del Pallone d’oro
La vendetta è un piatto che va servito freddo, avrà pensato Gigio Donnarumma mentre buttava giù il discorso da proferire durante la premiazione per la vittoria – la seconda in carriera – del Premio Yashin, il riconoscimento assegnato al miglior portiere dell’ultima stagione. Un “contentino” per Donnarumma, arrivato soltanto 9° nella classifica generale del Pallone d’oro assegnato all’ex compagno Dembelé.
All’estremo difensore azzurro non è bastato vincere il “treble” da protagonista con il PSG per meritare una posizione migliore di classifica e, prim’ancora, un trattamento adeguato da parte del club transalpino, che l’ha messo sul mercato in fretta e furia cedendolo al Manchester City. E Donnarumma la sua vendetta se l’è presa ieri sera, eliminando il suo vecchio club dai ringraziamenti per il premio vinto.
Il discorso di Donnarumma, assenti Luis Enrique e il PSG
“Sono onorato di riceverlo e sono molto contento del rendimento avuto la scorsa stagione e dei risultati ottenuto, sono stati incredibili. Grazie a tutta la squadra, a tutti i miei ex compagni: è anche grazie a loro se sono qui stasera”, ha dichiarato Donnarumma. Con queste parole ha praticamente chiuso la parentesi parigina, senza citare Luis Enrique, né il Paris Saint Germain. Apprezzando soltanto il lavoro svolto da chi, come lui, ha portato in alto il club, fino alla conquista della Champions League.
Quindi, il presente e stavolta il grazie al club c’è: “Oggi sono concentrato sulla mia nuova avventura. Ringrazio il Manchester City, abbiamo molti obiettivi da raggiungere. Spero di giocare bene come facevo con il mio ex club”, ha commentato Donnarumma, riservando l’ultima stoccata al PSG e a Luis Enrique, che gli ha preferito Lucas Chevalier per la maggiore qualità nell’impostare l’azione, anche se sulla scelta ha pesato il mancato accordo per il rinnovo del contratto, in scadenza a giugno 2026.
La carezza di Al-Khelaifi, lo schiaffetto di Buffon
Destino ha voluto che, durante l’evento, il Paris Saint Germain perdesse contro l’Olympique Marsiglia proprio per un errore di Chevalier. In concomitanza con il triplice fischio ha preso parola Al-Khelaifi, patron del PSG, sul quale le telecamere hanno a lungo indugiato mentre Donnarumma proferiva il suo discorso: “È un onore per me essere qui e ricevere questo premio così importante per il nostro club – ha dichiarato Al-Khelaifi -. Ringrazio i giocatori, i presidenti e i calciatori che erano prima di me. Ringrazio anche Gigio, ovviamente”. Una carezza, che Donnarumma ha accolto con un sorriso.
Ma per Donnarumma non è stata soltanto una serata impostata o comunque carica di tensione. Nel momento in cui è salito sul palco del Theatre du Chatelet di Parigi per ritirare il suo premio, è stato accolto con un buffetto sul collo da Gianluigi Buffon, oggi capo delegazione della nazionale italiana. I due si sono scambiati sorrisi e sguardi fraterni, che hanno stemperato l’emozione dell’evento.