Palloni aerostatici al confine, la Lituania chiude la frontiera: “Strumento di guerra ibrida”. Ma vengono usati per contrabbandare sigarette
- Postato il 27 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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L’ultima volta è accaduto ieri. I voli all’aeroporto di Vilnius sono stati sospesi per il secondo giorno consecutivo dopo l’avvistamento di palloni aerostatici utilizzati per contrabbandare sigarette dalla vicina Bielorussia. Oggi la Lituania ha chiuso fino a mercoledì i valichi lungo i 680 km di frontiera con il territorio di Minsk fatta “eccezione per i diplomatici e i cittadini della Ue che lasciano il paese”.
Al termine della riunione del Consiglio di sicurezza di questa mattina la premier Inga Ruginiene ha annunciato che i palloni verranno abbattuti: “In questo modo mandiamo un segnale alla Bielorussia e diciamo che qui non sarà tollerato alcun attacco ibrido, prenderemo tutte le misure più severe per fermare tali attacchi”. Il primo ministro non ha escluso la possibilità di attivare l’articolo 4 del trattato Nato, che consente ai paesi di richiedere colloqui con gli alleati “ogniqualvolta, a giudizio di uno di essi, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti sia minacciata”. La procedura è stata utilizzata solo nove volte nella storia della Nato, ma è stata attivata da Polonia ed Estonia dopo due casi di violazione dello spazio aereo russo a settembre.
Il fenomeno va avanti da tempo, ma sembra essersi intensificato a partire da gennaio. Nel 2024 i carichi sequestrati erano stati 226 per un totale di poco meno di un milione e 400mila pacchetti d sigarette. Deividas Matulionis, consigliere principale del presidente della Repubblica, ha detto alla radio Lrt che non si tratta di episodi isolati ma di una vera emergenza nazionale. “E’ in atto una crisi seria e non riguarda solo il governo: è una questione che richiede l’impegno di tutti noi per risolverla”, ha detto Matulionis.
“È sempre più chiaro che non si tratta di semplice contrabbando usato come copertura. In realtà si tratta di un’azione ibrida di natura psicologica”, ha proseguito il consigliere, definendo il fenomeno una strategia deliberata per destabilizzare il Paese. Per questo “servono azioni decise. Ci auguriamo che vengano adottate iniziative immediate, ma accanto a ciò occorrono anche passi diplomatici forti e strumenti legali che il Parlamento dovrebbe approvare al più presto”. Di qui l’appello a non trattare il fenomeno come un semplice problema interno: “Non è solo una questione della Lituania. Dobbiamo dire chiaramente ai nostri partner che siamo oggetto di un attacco ibrido e ci aspettiamo un sostegno supplementare”.
Matulionis si è detto invece scettico sulla chiusura dei confini con la Bielorussia: “se si tratta di un’azione ibrida, non servirà a molto. Se invece è davvero un traffico di contrabbando organizzato, allora potrebbe avere un certo effetto”. Il consigliere ha affrontato anche la questione dei transiti verso l’enclave russa di Kaliningrad, precisando che “limitare il transito non significa chiudere completamente. Si tratta di introdurre alcune restrizioni, ad esempio per le merci bielorusse dirette a Kaliningrad. In ogni caso, sarebbe l’ultima misura da prendere in considerazione”.
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