Papa Leone XIV e il nuovo corso della Chiesa nel mondo: quando una folla diventa popolo
- Postato il 18 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Papa Leone XIV e il nuovo corso della Chiesa nel mondo. Uno degli episodi più inspiegabili nella storia della Cristianità, si verificò durante la Rivoluzione francese.
Un giorno in cui si stavano ghigliottinando i vescovi, un prete portò l’ostia consacrata in una strada di Parigi. Tutti i presenti “il boia, uomini, donne e bambini, caddero in ginocchio adoranti”. Essi partecipavano sghignazzando allo spettacolo della morte, ma recuperavano i propri valori umani davanti ai simboli religiosi.
In una folla nessuno si sente responsabile delle azioni malvagie che sta commettendo, mentre il popolo ha una propria identità. La differenza tra “folla” e “popolo” è stata magistralmente spiegata da un Papa “discusso”.
Il messaggio di Papa Pio XII

Pio XII, in un radiomessaggio del 1944, invitava a diffidare dellafolla: “Qualsiasi corpo sociale deve raccogliere nel suo seno una schiera eletta di uomini, spiritualmente eminenti e di fermo carattere, che si considerino come i rappresentanti dell’intero popolo e non già come i mandatari di una folla, ai cui particolari interessi spesso sono sacrificati i veri bisogni e le vere esigenze del bene comune”.
Un principio che mette fuori gioco i due terzi delle formazioni politiche italiane. Quel grande Papa aveva certo in mente le piazze oceaniche fasciste diventate comuniste nel giro di pochi mesi.
Le persone che hanno acclamato Papa Leone XIV, si potevano considerare il “popolo di Cristo”? Erano cioè consapevoli dei loro doveri verso la Chiesa cattolica?
Trasformare i milioni di cattolici sparsi nel mondo in cristiani rispettosi dei Vangeli, mutare cioè le “folle” in “popolo” è impresa possibile solo ad una Divinità celeste in vena di miracoli.
Il nuovo timoniere
Leone XIV, si trova al timone della Chiesa in un momento di grande sbandamento morale e religioso. I comandamenti e gli stessi sacramenti non sono rispettati dalla maggioranza dei cattolici, perfino da quelli che si inginocchiano, frequentano le Chiese e cantano inni sacri.
Bisogna rilevare che la religione non sanziona un bene assoluto ma le norme di condotta che si sono stabilite in forza di circostanze economiche e sociali. Come la “legge”, anche la Chiesa guarda al passato per i suoi giudizi e rimane indietro allorché le condizioni mutano e le morali si trasformano.
La “carità” è forse il primo pilastro della nostra Religione, ma è anche oggetto di discussione tra i cattolici. È meraviglioso scoprire che gli uomini carismatici della Chiesa o i preti di strada così cari a Francesco, siano vicini ai diseredati. Padre Ferrarotti di Genova è stato per anni il mio confessore. Dovevo alzarmi alle cinque del mattino per potergli parlare perché c’erano file interminabili di persone ad attenderlo. Si trattava per lo più di questuanti ai quali padre Ferrarotti dava piccole somme di denaro.
Le code in Chiesa non sempre erano motivate dalla fede, ma piuttosto da un interesse. Molti sacerdoti invitano a non dare soldi agli individui che li usano per comprarsi alcoolici e droga oppure rifiutano un’occupazione. I drogati che ricevono la carità non potranno mai essere curati, il disoccupato per scelta non merita considerazione.
Papa Leone condanna l’inumano trattamento degli immigrati e i muri eretti da Trump, ma non può dimenticare che il tycoon è stato eletto grazie al voto dei cattolici americani.
Molti dei cosiddetti “diritti civili” che sono salutati come conquiste democratiche dell’uomo moderno sono in conflitto con i precetti religiosi.
La necessità di riconoscere i principi religiosi per mantenere l’ordine sociale, era stata già espressa, alle soglie del diciannovesimo, da papa Leone tredicesimo nell’enciclica “Annum Sacrum”:
“In questi ultimi tempi si è fatto di tutto per innalzare un muro di divisione tra la Chiesa e la società. Nelle costituzioni e nel governo degli stati, non si tiene in alcun conto l’autorità del diritto sacro e divino, nell’intento di escludere ogni influsso della religione nella convivenza civile. Non c’è dubbio che, con il disprezzo della religione, vengono scalzate le più solide basi dell’incolumità pubblica”.
Pensiamo al sacramento del matrimonio e ai matrimoni celebrati dai cattolici a Las Vegas. Oggi, gran parte del popolo cattolico sceglie di convivere. La questione dei divorziati che non possono fare la comunione, è tuttora materia di dibattito.
Se si crede che andare a messa la domenica sia un dovere religioso, chi non ci va è fuori dalla Chiesa.
La libertà della donna di scegliere l’aborto può anche essere una conquista civile, ma resta peccato mortale. Tutte le religioni al mondo condannano l‘aborto.
Se si crede che rubare sia peccato non si può giustificare il furto per necessità e si deve tutelare la proprietà pubblica o privata. Ilaria Salis non ha certo solide basi cristiane per il solo fatto che invita i senza tetto ad occupare le abitazioni con la violenza.
La stessa Chiesa, dopo secoli di aspra critica della proprietà, è scesa in campo a sua difesa: “La proprietà privata, sebbene nemica dell’eguaglianza, è alleata dell’equità; offre agli uomini motivo per fornire contributi di impegno e un metro di misura per giudicare l’allocazione dei compensi. La proprietà porta a dispute, ma la proprietà posseduta privatamente produce minori dispute rispetto a quella posseduta in comune”.
Il dialogo tra conservatori e progressisti cattolici, risponde a due diversi criteri di intendere la Religione. I conservatori ritengono che il periodo del “buonismo”, quello cioè della Chiesa che perdona ogni peccato, abbia fatto il suo tempo.
Una Fede ha significato se i suoi precetti sono condivisi: il fedele che pratica ma non crede non deve interessare la Chiesa. Molto più dirompenti sono i peccati del clero. La più grossa voce di spesa della Diocesi di Chicago, è rappresentata dai risarcimenti delle vittime della pedofilia, i cui responsabili non sono stati cacciati con ignominia, ma trasferiti ad altra sede.
La Chiesa è “eterna” e giudica i “peccati” con la logica dei “secoli”. Lascia che il potere temporale decida ma pensa che alla chiusura dei conti Essa trionferà.
I teologi cattolici sanno da tempo immemorabile che lo scadimento della classe dirigente per la sterilità dei più capaci, l’indebolimento degli individui per una disordinata vita sessuale, la riduzione delle nascite, la progressiva diminuzione delle famiglie e l’impennata dei divorzi, una concentrazione patologica della ricchezza che porta a lotte di classe, sono state le cause di decadenza di molte civiltà passate.
Nella città di Firenze ai tempi di Lorenzo il Magnifico, si calcolava che per ogni eterosessuale ci fosse un omosessuale e ciò aveva scatenato l’ira del predicatore Savonarola. Tuttavia, la bellezza assoluta ci è stata tramandata da Michelangelo e Leonardo.
Nessun Papa odierno può permettersi di condannare a viso aperto la sodomia, che ai tempi di Dante comportava la dannazione eterna.
Leone tredicesimo è inoltre ricordato per avere affrontato le sfide della modernità in risposta ai cambiamenti sociali della sua epoca. L’Enciclica “Rerum Novarum” del 1891 ha gettato le basi della “dottrina sociale” della Chiesa, che non poteva restare indifferente ai destini “terreni” dell’umanità.
La fase di transizione dall’economia artigianale a quella industriale, fu per i lavoratori un periodo di soggezione inumana, in alcuni casi peggiore della stessa schiavitù. Nella maggior parte delle fabbriche si lavorava dalle dodici alle quattordici ore al giorno e per sei giorni la settimana. La miseria delle masse era considerata uno stato naturale.
Tuttavia, non fu Leone XIII a risolvere i problemi dei lavoratori. La risposta laica vincente è stata quella del socialismo che organizzava i lavoratori e occupava le fabbriche. Grazie a questa “ideologia” i sacrificati ricevevano una speranza di riscatto apprendendo un linguaggio e una cultura di indiscutibile valenza morale che originava una forma di militanza di interi popoli.
Anche il socialismo è scomparso e perfino la Chiesa si è convertita al globalismo economico, rilevando l’importanza di fare impresa con un’enciclica che sembra scritta da Adamo Smith:
“Occorre rompere le barriere e i monopoli che lasciano tanti popoli ai margini dello sviluppo, assicurare a tutti, individui e nazioni, le condizioni di base, che consentono di partecipare allo sviluppo. Occorre che le Nazioni più forti sappiano offrire a quelle più deboli occasioni di inserimento nella vita internazionale e che quelle più deboli sappiano cogliere tali occasioni, facendo gli sforzi e i sacrifici necessari, assicurando la stabilità del quadro politico ed economico, la certezza di prospettive per il futuro, la crescita delle capacità dei propri lavoratori, la formazione di imprenditori efficienti e consapevoli delle loro responsabilità” (Giovanni Paolo II, Centesimus annus, §. 35).
Leone XIV ha invitato i professionisti della comunicazione a essere “operatori di pace”, capaci di cercare la verità con amore, resistendo alla tentazione della “guerra delle parole e delle immagini”. L’arcivescovo di Milano cardinale Martini aveva preso posizione, fin dal 1996, contro i media irresponsabili proponendo di “cacciare dal tempio” i comunicatori di violenza. Egli si preoccupava, fra l’altro, di impedire che i bambini si abituino alla prepotenza più che alla tolleranza. È stata una battaglia persa perché gli editori devono pensare anzitutto a vendere i giornali.
La Chiesa deve pensare al proselitismo per non scomparire e, per questo, guarda ad oriente. I missionari gesuiti avevano fallito: in mille anni, i cristiani cinesi restano l’uno per cento della popolazione. Il buddismo è difficile da scalzare, perché si tratta di una religione “pacifica” che non ha mai precipitato il paese in guerre religiose come avviene tuttora tra induisti e musulmani in India e Pakistan.
Papa Leone lancia un avvertimento sui pericoli dell’intelligenza artificiale, esortando la Chiesa a non restare in silenzio di fronte a una tecnologia che potrebbe mettere in pericolo l’umanità stessa. Si tratta della vecchia posizione nei confronti dello sviluppo tecnologico.
In questo periodo, a Genova stanno chiudendo i principali negozi storici, come la Rinascente, Coin e Angelucci. Sentite la voce di alcune commesse. I clienti entrano nei nostri negozi, ci fanno perdere tempo per esaminare prodotti di ogni tipo, poi se ne vanno e comprano da Amazon a metà prezzo. è la vittoria del consumatore, si dirà. Non è così per il fattore lavoro. Alle “vendeuse” che hanno un’esperienza decennale, subentrano i ragazzi che consegnano la merce a casa e costano la metà. Di questo passo, praticamente ogni comparto commerciale sparirà dal mercato.
Il fatto è che Amazon, nonostante le dichiarazioni dei loro attuali padroni, denuncia i redditi che vuole e le casse erariali ne soffrono: il primo settore a dover essere ridimensionato sarà il welfare. Inoltre, il mondo del lavoro sarà formato da poveracci senza professionalità e, prima o poi, verrà sostituito da robot. È questo il trionfo finale della finanza, che ha già ridicolizzato la politica condizionata dal “laissez faire” economico.
Il nuovo valore unificante della Religione cattolica, che non ha uguali in altre religioni, è quello della Pace, che è recepito al di sopra dei messaggi di natura economica e politica.
Personaggi come Trump dovranno stare attenti alle prossime elezioni “di mezzo” degli americani e temere il Verbo di Leone XIV.
Prima o poi, anche gli scettici dovranno riflettere sulla “scommessa” di Pascal, secondo cui è “saggio chi crede, perché alla fine i credenti non perdono niente, mentre i non credenti, se risulta che avevano torto, tutto”.
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