Papa Leone XIV: “Preghiera e digiuno per la pace il 22 agosto”. Patriarcato di Gerusalemme: “Bombe sempre più vicine alla parrocchia di Gaza”

  • Postato il 20 agosto 2025
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Preghiera e digiuno per la pace. Proprio come i suoi predecessori – lo avevano già fatto Giovanni Paolo II e Francesco – anche Papa Leone XIV chiede ai cattolici una giornata di raccoglimento affinché si fermino le armi. Il giorno scelto è il 22 agosto, che è quello dedicato a Maria Regina della pace. “Mentre la nostra terra continua a essere ferita da guerre in Terra Santa, in Ucraina e in molte altre regioni del mondo, invito tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e preghiera supplicando il Signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso”, è stata la richiesta di Prevost al termine dell’udienza generale. Un appello accolto dal cardinal Matteo Zuppi, presidente della Cei, e da diverse diocesi in tutto il mondo. “Ci uniamo all’appello del Santo Padre: il perdurare di situazioni di violenza, odio e morte ci impegna a intensificare la preghiera per una pace disarmata e disarmante“, ha detto il cardinale.

La Chiesa Cattolica continua a vigilare su quel che accade a Gaza. In una dichiarazione il patriarcato latino di Gerusalemme ha fatto sapere che “sta monitorando attentamente la rapida evoluzione della situazione a Gaza City, in particolare alla luce delle recenti decisioni e della mobilitazione in corso per un’imminente invasione“, così come annunciato dal governo Israeliano. “Rapporti ricevuti dalla nostra parrocchia della Sacra famiglia indicano che in diversi quartieri nelle vicinanze del complesso sono stati ora emessi ordini di evacuazione. Il nostro personale sul campo testimonia che il rumore e l’impatto dei bombardamenti si stanno avvicinando pericolosamente al complesso parrocchiale stesso”, prosegue il patriarcato. “Il cardinale Pierbattista Pizzaballa e l’intero patriarcato continueranno a seguire la situazione sul campo e informeranno in merito ad eventuali sviluppi. Siamo al fianco dei nostri fratelli a Gaza e preghiamo per la fine immediata di questa guerra”.

Proprio i territori vicine alla Terra Santa saranno inoltre oggetto del primo viaggio apostolico del Papa entro dicembre. Lo ha affermato in un’intervista televisiva il patriarca maronita Bechara Boutros Rai, che ha confermato le indiscrezioni che volevano Turchia e Libano come prime mete del Pontefice. In Turchia il Santo Padre celebrerà i 1700 anni del Concilio di Nicea, mentre in Libano, Paese da anni vittima di crisi economiche e conflitti, farà quel viaggio che il predecessore Francesco non riuscì a compire, nonostante il desiderio, più volte espresso, di visitare “l’amato Libano“.

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