Parco eolico Monte Chiappa, le osservazioni del Comune di Andora: 18 pagine di considerazioni su aspetti normativi, paesaggistici, ambientali ed urbanistici

  • Postato il 17 maggio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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pala eolica eolico

Andora. Il Comune di Andora ha presentato alla Regione le sue Osservazioni e contributi istruttori contro la concessione del permesso di VIA al progetto eolico denominato “Monte Chiappa” costituito da 7 aerogeneratori, ubicato nei Comuni di Andora, San Bartolomeo al Mare (IM) e Villa Faraldi (IM) proposto dalla Tozzi Geen S.p.a.

Un documento di 18 pagine, a firma del dirigente Paolo Ghione, in cui si esprimono “fondate considerazioni in relazione agli aspetti normativi, paesaggistici, ambientali ed urbanistici attinenti agli interventi che specificatamente interessano il territorio e che ben fotografa quanto impattante sarebbe il parco eolico sia dal punto ambientale che economico in fase realizzativa, in funzione e in fase di dismissione e smaltimento. Tutto questo oltre ad una serie di contestazioni tecniche e evidenziando il contrasto con normative vigenti sia a livello regionale che nazionale”.

Le osservazioni si soffermano sulla “concreta possibilità di mettere a rischio un patrimonio prezioso sia dal punto di vista ambientale che economico. L’installazione degli aerogeneratori di 186 metri di altezza, con fondazioni a platea di circa 20-22 m di diametro, piazzole di circa 3000 mq di estensione, comporta rilevanti opere di sbancamento e di consolidamento e modifiche della viabilità esistente, il tutto in danno dell’economia locale insediata. La relazione evidenzia come il volume totale di terreno scavato per la realizzazione della viabilità è stimato in circa 67.000 metri cubi, mentre è stimato un materiale di riporto pari a circa 58.600 metri cubi. Il volume totale di terreno scavato per la realizzazione delle piazzole di montaggio e fondazioni degli aereogeneratori sarà di circa 91.200 metri cubi, mentre per le operazioni di rinterro saranno utilizzati circa 122.500 metri cubi, una enormità”.

“Per la realizzazione fuori terra dei piani di posa per stazione elettrica terna (SE) e la sotto stazione Elettrica composta da una Cabina di Consegna, locali tecnici e, ufficio e magazzino, il volume totale di terreno scavato per la realizzazione delle fondazioni è stimato in circa 2.400 metri cubi. Nel complesso si prevede che la realizzazione dei cavidotti determinerà lo scavo complessivo di circa 12.500 metri cubi di materiale con riutilizzo di circa 3.700 metri cubi nel sito di escavazione. Il bilancio complessivo stimato è di circa 366.700 metri cubi”.

“E’ evidente, infatti, come tali opere determineranno certamente uno stravolgimento della morfologia del territorio, incompatibile con gli assetti pianificatori e vincolistici sulle aree di intervento – sottolinea il sindaco Mauro Demichelis – Una eventualità impensabile”.

Il progetto comporterebbe l’eliminazione dall’ecosistema di migliaia di piante e fiori protetti e determinerebbe conflitti con l’esistenza di molti animali, volatili, piante ed ecosistemi: “Basti immaginare l’estensione di terreno occupata dai basamenti delle sette pale, l’impatto delle pale medesime sul volo degli uccelli, le modificazioni del territorio necessarie a garantire l’accesso agli impianti, le vie d’accesso ma anche altre infrastrutture come il cavidotto e la nuova centrale posta sul Comune di Andora – dichiara il sindaco Mauro Demchelis – E poi c’è la questione della dismissione. Questi impianti hanno una vita di 10 anni. La turbina eolica, evidenziano le osservazioni, è composta in gran parte da materiali riciclabili, ma non le pale. Attualmente non esiste ancora una tecnologia capace di separare i materiali con cui sono realizzate e nemmeno un impianto di riciclo apposito”.

Escludendo l’inceneritore, molte pale eoliche dismesse fino ad oggi sono finite in discarica: “In conclusione, dopo aver gravemente leso il nostro paesaggio, l’ambiente, la biodiversità e la nostra economia con la fase esecutiva di costruzione dell’impianto e con la sua gestione, si avrebbe un ulteriore danno relativo alla fase finale di smaltimento dei componenti – evidenzia la relazione.

La Tozzi Green, dice la relazione, non ha individuato “alcuna soluzione relativa allo smaltimento o azione atta a mitigarne l’impatto sull’ambiente “E’ totalmente assente uno studio attendibile dei costi-benefici rapportato all’entità reale dell’opera, che possa essere la base per una valutazione concreta della fattibilità del progetto e sulla sua comparazione con gli interessi generali contrapposti, cosi da poterlo conseguentemente dichiarare sostenibile per l’ambiente”.

Inoltre, la realizzazione in Andora della stazione elettrica terna (SE) e la sotto stazione Elettrica nell’area denominata “Pian di Basole”, oltre a compromettere lo sviluppo di una zona destinata ad insediamento di imprese, è vicina a due pozzi, in gestione a Rivieracqua Scpa, per i quali non risulta essere stato effettuato uno studio relativo alle possibili interferenze con la falda acquifera. Così come la “viabilità di collegamento tra aerogeneratori” si sviluppa in adiacenza del tracciato interrato del metanodotto SNAM, ricadendo nella relativa fascia di rispetto.

Un’ampia parte delle osservazioni è dedicata “al danno che sarebbe provocato alla macchia mediterranea spontanea protetta e alla coltivazione della specie ‘cultivar taggiasca’ che caratterizza e impreziosisce l’unicità del Ponente Ligure. L’olivo è una specie Anemofila: ciò significa che il polline viene trasportato dal vento per raggiungere gli stigmi e fecondare le ovocellule. Gli impianti eolici creano ovviamente turbolenze e distorsioni nelle correnti d’aria che interferiscono con il trasporto del polline e comprometterebbero questa economia preziosa e caratteristica del ponente ligure” dice la relazione.

L’amministrazione Demichelis vuole evitare che anche a ponente si determini quanto avvenuto altrove con il fenomeno, ormai ricorrente, di “progetti che lusingano di poter essere sostenibili, ma che, in realtà, sono studiati solo per conseguire finanziamenti e/o solo per speculare sul mercato dell’energia rinnovabile” evidenzia la relazione.

Autore
Il Vostro Giornale

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