Parkinson, l’attività fisica come strumento terapeutico: il progetto promosso da Asl2 coinvolge oltre 130 pazienti

  • Postato il 23 maggio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico maggio 2025

Provincia. La malattia di Parkinson rappresenta una delle principali patologie neurodegenerative a livello mondiale, con un impatto rilevante sulla qualità della vita delle persone colpite. Si tratta di una sindrome complessa, caratterizzata da un deterioramento progressivo delle funzioni motorie — dalla lentezza e perdita di agilità nei movimenti, fino alla compromissione della postura, dell’equilibrio e dell’autonomia nella deambulazione — cui si associano spesso sintomi non motori, tra cui disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, deficit cognitivi e disfunzioni autonomiche.

Sebbene oggi siano disponibili trattamenti farmacologici efficaci per il controllo dei sintomi, nella gestione del Parkinson l’attività fisica riveste un ruolo importante lungo tutte le fasi di malattia, non solo come complemento alla terapia farmacologica, ma anche come vero e proprio strumento terapeutico. Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato che un’attività fisica regolare, strutturata e supervisionata può rallentare la progressione dei sintomi motori, migliorare l’equilibrio, aumentare la sicurezza nei movimenti quotidiani e ridurre il rischio di cadute. Inoltre, l’esercizio fisico contribuisce significativamente al benessere psicologico, promuovendo il senso di autonomia e migliorando la qualità della vita globale del paziente.

All’interno del territorio dell’ASL2, è attivo da alcuni anni un programma di Attività Fisica Adattata (AFA) dedicato in modo specifico a pazienti affetti da sindromi parkinsoniane. In questo contesto si inserisce il progetto, avviato dal distretto ASL albenganese e condotto in collaborazione con l’Associazione Sportiva Dilettantistica “In Movimento”, che si avvale della competenza di personale esperto in riabilitazione neuromotoria secondo le linee guida più aggiornate e basate sull’evidenza scientifica.

Questa iniziativa, unica nel panorama ligure e tra le più rilevanti a livello nazionale, coinvolge attualmente oltre 130 pazienti, molti dei quali afferenti all’Ambulatorio per i Disturbi del Movimento dell’Ospedale Santa Corona, gestito dal dottor Tiziano Tamburini (che guida e monitora direttamente l’andamento del progetto), ma anche provenienti dal presidio ospedaliero di Savona e, in alcuni casi, dal vicino territorio imperiese. Il progetto si articola su più sedi operative e ha il sostegno attivo di sei Comuni del territorio (Andora, Alassio, Albenga, Ceriale, Loano, Savona), nonché dei servizi di fisioterapia domiciliare di Albenga, Finale Ligure e Savona.

“I nostri pazienti partecipano con entusiasmo e continuità al progetto – spiega il dottor Tamburini – e riferiscono un miglioramento significativo non solo delle capacità motorie, ma anche del tono dell’umore e della fiducia in sé stessi. Sentirsi parte attiva del proprio percorso di cura è un aspetto fondamentale che questo tipo di attività rende possibile”, prosegue il neurologo.

A testimonianza dell’importanza attribuita all’attività motoria nella presa in carico dei pazienti affetti da Parkinson, martedì 27 maggio ad Alassio si terrà un incontro pubblico di approfondimento, durante il quale verranno trattati i diversi aspetti legati all’esercizio fisico come strumento di trattamento e recupero funzionale. All’evento parteciperanno anche tre esperti provenienti dal Regno Unito, che porteranno il loro contributo scientifico e la loro esperienza clinica, confrontandosi con i professionisti del nostro territorio. Sarà inoltre presente un chinesiologo — figura sanitaria recentemente riconosciuta — con competenze specifiche nella progettazione e nell’attuazione di programmi di esercizio fisico personalizzato per pazienti parkinsoniani.

Questa iniziativa fa parte di una strategia più ampia di promozione della salute e della prevenzione secondaria, in linea con gli obiettivi di sanità pubblica perseguiti da ASL2, che vede nella sinergia tra istituzioni, operatori sanitari e associazionismo un modello virtuoso per rispondere ai bisogni complessi delle persone con malattie croniche e degenerative.

Autore
Il Vostro Giornale

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