Parla il cugino di Tyler: «Occasione storica persa per Cotronei e la Calabria»

  • Postato il 31 ottobre 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 5 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Parla il cugino di Tyler: «Occasione storica persa per Cotronei e la Calabria»

Intervista al cugino di Steven Tyler dopo l’inchiesta sulla delocalizzazione del museo del rock a Cotronei


COTRONEI – «Il museo del rock poteva essere un polo di attrazione turistica importante. Un’occasione storica per la comunità di Cotronei e per la Calabria intera. Steven Tyler è un artista carismatico, conosciuto in tutto il mondo. Invece, si è preferito sprecare denaro pubblico dirottando i fondi su un seminterrato. Un’opera insensata. E ormai il treno è passato». Parola del cugino calabrese di Steven Tyler. Nino Grassi, presidente dell’associazione intitolata alla rockstar mondiale, commenta così le risultanze dell’inchiesta che ha travolto il Comune di Cotronei. Quindici indagati, tra cui il sindaco Antonio Ammirati, il suo predecessore, Nicola Belcastro, assessori, consiglieri comunali e funzionari dell’ente, sotto accusa, tra l’altro, per presunte irregolarità nella delocalizzazione della galleria museale originariamente dedicata al cantante. Ha voglia di dire la sua, Grassi, dopo la figuraccia rimediata dall’ente che stravolse la sua proposta, grazie alla quale erano stati ottenuti 1,3 milioni di euro col Bando dei Borghi per la riqualificazione dei centri storici.

Avvocato Grassi, il treno ormai è passato?

«Certo, il treno è passato e non tornerà più a Cotronei. Steven Tyler ha milioni di fan in tutto il mondo. L’indotto sarebbe stato notevole in un territorio da cui i giovani sono costretti a partire per trovare lavoro. L’altro giorno, lo dico solo per fare un esempio, è venuta da Mosca una fan di Steven Tyler per visitare il luogo d’origine del suo mito. Invece, l’amministrazione comunale ha partorito un’opera insensata, che non ha alcun valore, depauperando 1,3 milioni di denaro pubblico. In quel seminterrato quasi ultimato è già entrata acqua ed è stata necessaria l’apposizione di una guaina. Diventerà una piscina con la stagione delle piogge. Vorrei chiedere un incontro col presidente Occhiuto per chiedergli come fa la Regione ad affidare denaro pubblico a chi stravolge i progetti».

Tyler aveva sposato subito la sua idea. Poi ha ritirato il suo nome dal progetto snaturato. Ed è partita la diffida che ha innescato l’inchiesta…

«Mio cugino sottoscrisse il progetto al termine di un concerto a Roma. L’idea mi era venuta quando, alcuni anni fa, fece una visita nel centro storico di Cotronei, dove vissero i suoi avi. Quando vide palazzo Bevilacqua, dove abitò il suo antenato Giovanni Tallarico, rimase estasiato. Si attaccò fisicamente alle pietre di quel palazzo per cinque minuti. Chiuse gli occhi. Era profondamente commosso. Stava riscoprendo le sue origini, la sua calabresità, sentiva un legame particolare con questi luoghi. Da qui inizia il progetto per costruire una galleria museale e rendergli un tributo. Firmò con entusiasmo, annunciando un suo concerto quando l’opera sarebbe stata realizzata. Un’altra occasione persa per la Calabria, mica solo per Cotronei».

Eppure inizialmente l’amministrazione comunale di Cotronei sembrava interessata…

«Sembrava interessata. La precedente amministrazione, in concomitanza col progetto che presentai, avviò le procedure di esproprio che a un certo punto furono cancellate. La motivazione era che i proprietari dell’immobile chiedevano un prezzo troppo alto. Ma non ho mai visto una trattativa fatta da un ente pubblico con delle telefonate. Non c’è traccia di un atto formale, di una proposta scritta, come emerge anche dall’inchiesta. C’è stato, invece, un atteggiamento di prepotenza con la delibera che prevedeva nel luglio 2021 l’immediata delocalizzazione. Senza motivo. Senza autorizzazione della Regione. Forse per una vendetta politica. Ironia della sorte, da una delle ultime sedute consiliari è emerso che i proprietari di palazzo Bevilacqua sarebbero disponibili addirittura a donare l’immobile al Comune».

LEGGI ANCHE: Museo del rock “Steven Tyler”: 15 indagati a Cotronei – Il Quotidiano del Sud

L’iter del nuovo progetto è stato peraltro caratterizzato da varie criticità…

«Il progetto non aveva il nulla osta della Soprintendenza perché il sito è di interesse storico e tutelato. Del resto, una colata di cemento in mezzo a case antiche ricostruite secondo criteri che rispettano le vecchie forme non sembra avere molto senso. La gente che passa da quelle parti si mette le mani nei capelli perché sembra una camera mortuaria. Del resto, l’hanno progettata sottoterra e se piove diventa una piscina. Ormai il progetto è quasi ultimato. Se dovessero mai inaugurare il museo del rock sarò presente. Porterò una grande tela su cui è raffigurata l’icona di Steven Tyler. Poi tornerò a casa e l’appenderò sul balcone. Così voglio fare capire che sono state affossate le speranze dei cittadini di Cotronei».

Secondo lei, il sindaco di Cotronei e la Giunta dovrebbero dimettersi?

«Dovrebbero dimettersi il sindaco, la Giunta e il consiglio comunale, tutti coinvolti nella vicenda amministrativa del museo del rock. Al di là dell’iter giudiziario che farà il suo corso. Anzi, vorrei precisare che gli indagati sono tutti presunti innocenti e che un avviso di conclusione delle indagini non è una condanna. Ma il mandato del sindaco, in un contesto del genere, è ormai impraticabile. Lo stesso vale per gli altri rappresentanti istituzionali coinvolti. Non credo sia più possibile per gli attuali amministrazioni la gestione della cosa pubblica in condizioni di serenità. Si è venuto a creare un corto circuito con la funzione amministrativa».

Si costituirà parte civile contro il Comune di Cotronei?

«Il Comune è parte offesa, in questa situazione, ma lo è anche l’associazione Steven Tyler da me rappresentata. Questa situazione, però, non ha minato la mia associazione in quanto tale ma ha leso la comunità intera di Cotronei. Il treno è passato, come dicevamo. Ho già un processo per diffamazione contro gli amministratori, nei cui confronti avevo rivolto critiche proprio per come è stata gestita la vicenda Tyler. Penso che in udienza ne sentiremo delle belle, alla luce del terremoto politico-giudiziario che ha travolto il Comune di Cotronei. Ma, ripeto, non gioisco. Sono convinto però che Cotronei e la Calabria abbiano perso un’occasione storica e irripetibile. Per questo mi costituirò parte civile».

Il Quotidiano del Sud.
Parla il cugino di Tyler: «Occasione storica persa per Cotronei e la Calabria»

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti