Paul Ingrassia, il candidato di Trump dalla “vena nazista” fa un passo indietro da capo dell’Anticorruzione Usa

  • Postato il 22 ottobre 2025
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Le chat costano care a Paul Ingrassia. Il rampante avvocato 30enne scelto da Donald Trump per la guida dell’Office of Special Counsel, il “tutore dell’integrità” del governo federale, ha annunciato il passo indietro. Lo ha fatto prima dell’audizione di conferma al Senato prevista per oggi, dopo le rivelazioni di Politico secondo cui in una chat con altri repubblicani ha affermato di avere “una vena nazista“. Ingrassia ha annunciato la decisione con un post su Truth in cui afferma di “non avere al momento voti repubblicani a sufficienza”. “Apprezzo il sostegno enorme che ho ricevuto”, ha aggiunto, affermando che continuerà “a servire il presidente Trump e questa Amministrazione” in nome dello slogan “Make America Great Again!”. L’annuncio è arrivato dopo che il leader della maggioranza repubblicana al Senato, John Thune, aveva detto ai giornalisti che la Casa Bianca avrebbe dovuto valutare il ritiro della nomina di Ingrassia.

In una chat di gruppo con altri repubblicani rivelata da Politico, Ingrassia, avvocato e commentatore politico italo-americano con ruoli di governo, ha scritto di avere “una vena nazista” e che la festa di Martin Luther King Jr dovrebbe essere cancellata. “MLK Jr era il George Floyd degli anni ’60 e la sua ‘festà dovrebbe essere abolita e gettata nel settimo cerchio dell’inferno“, ha scritto nel gennaio 2024. Nel settimo cerchio dell’inferno nella Divina Commedia Dante Alighieri aveva relegato le anime dei violenti.

Nel maggio 2024, durante una discussione sul personale della campagna di Trump in Georgia incaricato dei rapporti con gli elettori delle minoranze, Ingrassia affermò che una collaboratrice “non mostrava abbastanza deferenza verso i Padri fondatori, in quanto bianchi“. Un partecipante alla chat scherzò: “Paul appartiene alla Gioventù hitleriana con l’obergruppenführer (un alto grado delle SS, ndr) Steve Bannon“. Ingrassia rispose: “Devo ammettere che a volte ho una vena nazista”.

In un altro messaggio scrisse: “Mai fidarsi di un cinese o di un indiano. Mai”, riferendosi a Vivek Ramaswamy, ex candidato repubblicano alla presidenza e poi sostenitore di Trump. Un mese dopo commentò: “I neri si comportano così perché è il loro stato naturale. Non puoi cambiarli. Prova: tutta l’Africa è una fogna e lo sarà sempre”. Durante la stessa conversazione, nel maggio 2024, quando gli venne detto che sembrava un “nazionalista bianco”, Ingrassia ribatté: “Difendere i nostri fondatori non è essere nazionalisti bianchi”. Poi pubblicò un’immagine dei Padri fondatori, aggiungendo: “Dobbiamo celebrare gli uomini bianchi e la civiltà occidentale, e non mi tirerò mai indietro su questo”.

Il candidato di Trump, riferisce Politico, ha avuto anche legami con il suprematista bianco e negazionista dell’Olocausto, Nick Fuentes (ricevuto anche da Trump a Mar-a-Lago nel novembre 2022), e con Andrew Tate, influencer di estrema destra accusato nel Regno Unito di stupro e tratta di esseri umani.

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Il Fatto Quotidiano

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