Pd Basilicata, sul dopo Lettieri ipotesi Manca

  • Postato il 12 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Pd Basilicata, sul dopo Lettieri ipotesi Manca

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Il senatore romagnolo Manca in pole per la nomina a commissario malgrado le resistenze dei quadri locali in Basilicata del Pd. Derby tra Lacorazza e Rutigliano nelle trattative per dare a Schlein un nome locale.


Un ex comunista romagnolo, come nella peggiore delle previsioni. Ma anche un ex renziano che allo scorso congresso nazionale ha sostenuto lo sconfitto Stefano Bonaccini contro Elly Schlein. Per rassicurare quel 61% del Pd lucano che hanno fatto la stessa scelta e ora temono un’epurazione. E’ questo il profilo su cui starebbe lavorando il Nazareno per traghettare il Partito democratico della Basilicata dopo la sconfitta al ballottaggio di Matera e le dimissioni del segretario regionale Giovanni Lettieri. Il nome che corrisponde all’identikit tracciato dai vertici nazionali del partito è quello del senatore 56enne Daniele Manca, già sindaco di Imola, e in precedenza anche consigliere comunale e sindaco della vicina Dozza. Negli anni in cui il “suo” Pci è diventato Pds e poi Ds, prima della fusione con i centristi della Margherita che ha dato i natali al Pd.

PD BASILICATA LE INCERTEZZE SU MANCA E GLI ALTO-LÀ DEI FEDELISSIMI DI SCHLEIN

Nei prossimi giorni si capirà se la designazione del due volte senatore romagnolo brucerà sul nascere, o meno, le trattative avviate tra le varie anime del partito per individuare una soluzione “locale” da sottoporre a Schlein. Nonostante gli altolà già arrivati dai fedelissimi della segretaria nazionale L’azzeramento dei quadri regionali, infatti, resta uno spauracchio per una fetta importante di quella classe dirigente che il Pd ha ereditato da 50 anni di governo regionale incontrastato. Un po’ per l’approssimarsi delle elezioni politiche e della contesa sulle candidature, che nel caso di transizione lunga vedrebbe il commissario protagonista, e probabile beneficiario di un seggio da “paracadutato”.

Un po’ per il timore di compromettere una serie di equilibri già raggiunti e in costruzione. Come a Potenza, dove il Pd è forza di maggioranza ma ha creato non pochi imbarazzi la scelta di intitolare un luogo pubblico a un imprenditore gravato da un lungo elenco di precedenti penali, già candidato alla presidenza della Regione con i neofascisti di Forza Nuova. O a Matera, dove un pezzo del partito invoca provvedimenti contro un consigliere regionale Pd come Roberto Cifarelli, “reo” di essersi candidato a sindaco da indipendente, contro un deliberato del circolo cittadino.

SCENARI REGIONALI E POSSIBILI CANDIDATURE LOCALI

O ancora in Regione, dove da mesi il capogruppo Piero Lacorazza prepara il campo a un possibile ritorno nel centrosinistra degli ex terzopolisti di Azione e Italia Viva, che priverebbe il centrodestra della maggioranza in aula. «Siamo in una fase i cui è ancora possibile costruire un’alternativa alla governo delle destre in Regione». Ha sottolineato Lacorazza all’indomani delle dimissioni di Lettieri. Ieri nelle interlocuzioni su un possibile nome unitario da proporre alla Schlein per evitare il “papa straniero” si è fatto largo proprio quello del capogruppo del Pd in Regione. L’altra ipotesi in campo resta quella del presidente dell’assemblea regionale Carlo Rutigliano, vicino all’ex ministro Roberto Speranza. Pare aver già perso quota, invece, quella della consigliera comunale di Ruoti, Pina Paterna. l.a.

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