Pensione da 1.500€ con soli 20 anni di contributi: questa categoria può smettere subito di lavorare
- Postato il 1 luglio 2025
- Economia
- Di Blitz
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Un nuovo approccio al sistema pensionistico, permetterebbe a una specifica classe di lavoratori di ottenere una pensione stellare.
C’è un’idea molto diffusa secondo cui solo una lunga carriera e decenni di contributi garantirebbero di arrivare ad una pensione dignitosa ed equilibrata. Ma le cose non sempre stanno così ed esistono eccezioni poco note che, se comprese in largo anticipo, potrebbero cambiare radicalmente le prospettive pensionistiche.
Oggi, ricevere una pensione da oltre 1500 euro al mese pur avendo versato soltanto vent’anni di contributi non è più un sogno, ma un’opportunità concreta. È tutto merito di una serie di norme che premiano determinate categorie di lavoratori, che in questi anni si avvicinano sempre più all’agognata pensione.
Un nuovo sistema pensionistico
Il sistema è pensato per tutti quei lavoratori che sono entranti nel mondo del lavoro dopo il 1995 e rientrano nel cosiddetto sistema contributivo puro. Questo insieme di norme, in vigore dal 1996, si basa sulla quantità di contributi versati, a differenza del vecchio metodo retributivo legato agli stipendi percepiti.

Il cambiamento ha reso il calcolo più aderente alla reale storia lavorativa del singolo individuo, ma ha anche aperto spiragli per pensionamenti più vantaggiosi. In particolare, esiste la possibilità della pensione anticipata contributiva, accessibile già a 64 anni, se si rispettano però alcune caratteristiche obbligatorie per l’accesso.
L’assegno pensionistico mensile deve essere pari almeno a 2,8 o 3 volte l’importo dell’assegno sociale, a seconda del numero di figli a carico. Una donna con due figli, ad esempio, deve raggiungere una pensione di almeno 1400 euro mensili per richiedere di accedere a questo anticipo di pensione.
Questo significa che, con una carriera ben retribuita e una contribuzione regolare post-1995, è possibile ottenere una pensione da oltre 1500 euro al mese. Inoltre, facendo i conti, per raggiungere questo traguardo bastano anche “soli” vent’anni di contributi versati, una fascia di tempo più breve rispetto alla norma.
E non finisce qui, per le madri con più figli è previsto un ulteriore sconto sull’età pensionabile, fino a un massimo di 16 mesi. Così, una lavoratrice madre di quattro figli può andare in pensione già a 62 anni e 8 mesi, pur avendo versato contributi per soli vent’anni.
Un’opportunità spesso ignorata, ma che potrebbe fare la differenza per molte donne che hanno alternato lavoro e maternità per parte della loro carriera. Un altro canale agevolato riguarda i caregiver tutelati dalla legge 104, chi assiste in modo continuativo un parente con disabilità grave può accedere all’APE sociale.
Non è un bonus una tantum, ma un assegno mensile fino a 1500 euro, ottenibile già a 63 anni con almeno 30 anni di contributi. L’APE sociale non è una pensione piena, ma un supporto ponte fino all’età della pensione di vecchiaia ed è compatibile con alcuni redditi da lavoro.
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