Pensioni, ora per le donne è più facile e vantaggiosa quell’anticipata: quanto si guadagna sull’assegno
- Postato il 6 giugno 2025
- Economia
- Di Blitz
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Andare in pensione prima è un sogno di molti e finalmente è possibile, almeno per le donne ormai giunte a fine carriera.
Optare per la pensione anticipata è una di quelle decisioni che sembrano sempre rimandabili, troppo complesse o cariche di incertezze per affrontarle con serenità. Eppure, dietro certe scelte che appaiono scomode, si nascondono spesso opportunità concrete, basta guardare meglio e rimanere aggiornati, per scoprire vantaggi del tutto inattesi.
Così, se prima andare in pensione anticipatamente voleva dire rinunciare a una grossa somma, adesso è anche più vantaggioso rispetto ad aspettare la pensione normale. Nonostante l’idea diffusa che il calcolo del pre-pensionamento penalizzi l’importo finale dell’assegno, negli ultimi anni la situazione è cambiata e anche la convenienza è migliorata.
Opzione Donna, la pensione anticipata che conviene
Sono periodi di cambiamento per le pensioni italiane, con un Governo che cerca sempre più spesso di rendere l’addio al lavoro una scelta semplice. È il caso di Opzione Donna, la misura previdenziale che permette alle lavoratrici italiane di accedere alla pensione anticipata rispetto ai requisiti ordinari.
Molte donne, infatti, temendo una riduzione drastica della pensione, hanno rinunciato ormai da tempo a questa opportunità, ma adesso le cose sono cambiate e vale la pena ripensarci. In realtà, una valutazione più attenta svela come le penalizzazioni siano oggi meno pesanti di un tempo e in alcuni casi addirittura trascurabili.
Il sistema contributivo non è più lo spauracchio che si credeva un tempo e nonostante comporti delle rinunce, oggi assume più valore come scelta personale. La misura Opzione Donna, attiva da anni nel sistema pensionistico italiano, è rivolta oggi a categorie specifiche di donne che si trovano nel mondo del lavoro.
Tra queste ci sono donne con almeno il 74% di invalidità, caregiver di familiari disabili, lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Per queste categorie più fragili di lavoratrici, il pensionamento anticipato è ancora una strada percorribile senza troppi intoppi o complicazioni varie.
Nel 2025, le donne che sono state licenziate e le lavoratrici in aziende in crisi potranno accedere con 59 anni di età e 35 di contributi. Mentre le invalide e le caregiver dovranno avere almeno 61 anni, ma l’età scende a 60 con un figlio, e a 59 con due o più figli.
Il metodo di calcolo rimane però interamente contributivo, il che implica ancora un’uscita più “leggera” dal punto di vista dell’assegno pensionistico futuro. Tuttavia, per chi ha carriere meno continuative o ha subito riduzioni salariali, il contributivo può rivelarsi addirittura più vantaggioso rispetto al retributivo standard.
Il nuovo sistema pensionistico per le donne
Grazie ai continui aggiornamenti al sistema pensionistico, andare in pensione anticipatamente non è più un problema, non comporta più una perdita elevata di capitale. In particolare, le donne che al 31 dicembre 1995 avevano meno di 18 anni di contributi risultano meno penalizzate, rispetto a quanto non fosse in precedenza.
Questo perché adesso avrebbero avuto diritto al retributivo solo in parte e dunque la differenza col contributivo è molto contenuta, se non addirittura inesistente. In questo modo, gli anni di contributi non vengono svalutati, ma vengono semplicemente calcolati con una formula diversa, ottenendo pressoché gli stessi risultati.
Negli anni più recenti, poi, molte lavoratrici hanno vissuto fasi di lavoro part-time, cassa integrazione o periodi di disoccupazione, problemi considerati deleteri per la pensione. Tutte situazioni che abbassano la media salariale degli ultimi anni, rendendo il retributivo meno conveniente ed è qui che il sistema contributivo può fare la differenza.
In definitiva, Opzione Donna non è più una misura da guardare con diffidenza, ma anzi, per molte può rappresentare una via d’uscita intelligente e strategica. In un contesto lavorativo che spesso penalizza la continuità e la stabilità delle carriere femminili, la scelta di un pensionamento anticipato si fa sempre più valida
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