Per la Procura “Andrea Sempio era presente quando Chiara Poggi è stata uccisa”
- Postato il 20 maggio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Secondo la Procura di Pavia, Andrea Sempio si trovava all’interno della villetta di via Pascoli a Garlasco la mattina del 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu uccisa. Questa la tesi da dimostrare con la riapertura delle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano, che partono da una nuova ricostruzione basata su “quattro o cinque elementi” di cui parla Il Corriere della Sera e che geolocalizzerebbero l’allora 19enne sul luogo del delitto.
Non si tratta soltanto del Dna trovato sotto le unghie della vittima (che, secondo gli inquirenti, apparterrebbe a Sempio), ma anche di dati telefonici, analisi di spostamenti e testimonianze rivalutate alla luce del nuovo scenario. Martedì 20 maggio la data cruciale per la svolta nelle indagini, con l’interrogatorio in contemporanea in Tribunale a Pavia di Alberto Stasi e Andrea Sempio, ma anche di Marco Poggi a Venezia. La Procura potrebbe decidere di svelare gli elementi in suo possesso.
Il Dna sotto le unghie
A riaccendere i riflettori sul caso è stata una traccia genetica rilevata sotto le unghie di Chiara Poggi, un campione di Dna che, secondo la Procura, apparterrebbe ad Andrea Sempio. Il risultato definitivo dell’incidente probatorio su quel reperto sarà determinante. L’indagato, invece, sostiene che il contatto fisico sarebbe avvenuto tramite la tastiera del computer della famiglia Poggi. Ma Marco Poggi, fratello della vittima, ha messo a verbale di non essere sicuro che Andrea sia stato in casa loro nei giorni precedenti al delitto, in particolare prima del 5 agosto. Un’informazione che, se confermata, renderebbe più difficile sostenere l’ipotesi della contaminazione accidentale.
Nel frattempo, però, i magistrati si preparano a confrontare Sempio con gli indizi che lo collocherebbero fisicamente sulla scena del crimine. Gli elementi emersi in questi mesi saranno sottoposti direttamente all’indagato, che dovrà fornire spiegazioni dettagliate. Si tratterebbe di riscontri legati a movimenti, frequentazioni e presenze non coerenti con le dichiarazioni precedenti o ignorate nelle prime fasi delle indagini.
Le telefonate e la distanza dal parcheggio
Andrea Sempio ha dichiarato di aver tentato di contattare Marco Poggi, quel giorno in vacanza in Trentino, sia al cellulare che al numero fisso di casa Poggi. Ma il fratello di Chiara non ha ricevuto alcun avviso di chiamata persa, secondo quanto ha riferito ai magistrati. Nel frattempo, emergono anche dati tecnici sull’utenza telefonica di Sempio. Secondo una relazione tecnica depositata dalla difesa di Alberto Stasi, il cellulare di Sempio si attivò a Garlasco (via Santa Lucia), e non a Vigevano come indicato da lui. Inoltre, tra le 9:58 e le 12:18, risultano sei contatti telefonici con due amici: Roberto Freddi e Mattia Capra.
Uno degli alibi di Sempio sarebbe uno scontrino del parcheggio, che segna un orario di arrivo alle 10:18. Tuttavia, l’orario del decesso di Chiara Poggi è stato fissato tra le 9:12 e le 9:35, e la distanza tra la casa di Sempio e il parcheggio è di circa 16 chilometri, percorribili in meno di venti minuti. La Procura ritiene che quel biglietto non possa più essere considerato un alibi solido, anche alla luce del comportamento della madre di Sempio durante un precedente interrogatorio: un malore improvviso, proprio quando si fece il nome del pompiere Antonio B.

Il ruolo di “Ignoto 1” e le nuove perquisizioni
C’è anche un’altra figura maschile nel mirino della Procura, denominata “Ignoto 1”, la cui eventuale complicità con Sempio è ancora da chiarire. Gli inquirenti stanno valutando il suo possibile coinvolgimento nel delitto. Intanto, sono state effettuate perquisizioni nelle abitazioni di Sempio, dei genitori e degli amici Freddi e Capra, e proseguono le ricerche dell’arma del delitto nel canale di Tromello, dove sono stati ritrovati attrezzi metallici che verranno analizzati nei prossimi giorni.
La nuova analisi della scena del crimine
La Procura prevede anche una nuova lettura della dinamica dell’omicidio, basata sull’analisi delle tracce di sangue già raccolte. Secondo la ricostruzione, Chiara Poggi fu colpita all’ingresso, trascinata all’interno della villetta, colpita una seconda volta, e infine il corpo fu spinto giù per le scale verso la cantina. Una sequenza che potrebbe essere compatibile con un’aggressione compiuta da qualcuno conosciuto e “di casa”. Ma anche un’azione che richiede un movente ben preciso, e che sarebbe da ricercare nei rapporti tra la vittima e il nuovo indagato. Di Sempio i carabinieri del RACIS tenteranno di tracciare un profilo psicologico e comportamentale per comprendere se possieda caratteristiche compatibili con un’aggressione così violenta e improvvisa. Un’analisi che potrebbe contribuire a delineare un possibile movente, finora mai individuato con chiarezza.
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