“Per non morire di fame a 13 anni ho fatto il facchino. Dopo la morte di papà, sono diventato poverissimo e non avevo cibo né luce”: lo rivela Luca Ward
- Postato il 31 ottobre 2025
- Televisione
- Di Il Fatto Quotidiano
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Uno dei doppiatori e attori più conosciuti in Italia, Luca Ward, si confida a “Ciao Maschio”, ospite di Nunzia De Girolamo, nella puntata in onda domani sabato 1 novembre alle 17.05 su Rai 1. Ward ripercorre una pagina durissima della sua infanzia: la perdita improvvisa del padre e la lotta quotidiana per sopravvivere.
“Io ho perso mio padre a 13 anni, che era la colonna portante della famiglia. – ha affermato – Da lì siamo sprofondati nella povertà più assoluta… Noi non avevamo proprio da cucinare nulla, non c’erano soldi. Mia mamma, quando è morto mio padre, mise sul tavolo 5.000 lire. E basta. Sono sceso in strada e ho chiesto lavoro ad una ditta di traslochi… Il giorno dopo ero un facchino”.
E ancora: “Non era miseria. Spesso si andava a fare la questua, cercavi le 50 lire, le 60 lire… Perfino 10 lire, per comprare la pasta. Quando venivano a staccare la luce, un tecnico arrivò e trovò mia madre in silenzio. Mi portò con sé, mi fece vedere come rimettere il cavo. Mi disse: ‘Quando me ne vado, stringi la vite’. Ho fatto anche il fuorilegge, se vogliamo”.
Infine del padre ricorda: “Una volta venne il droghiere con uno scatolone di cibo. Non voleva lasciarlo perché c’era un conto da saldare. Mio padre lo pregò per mezz’ora. Alla fine lo convinse… Poi si mise alla scrivania e lo vidi piangere. La prima volta nella mia vita”.
Luca Ward ha prestato, tra gli altri, la sua voce a Russell Crowe ne “Il gladiatore”, Samuel L. Jackson in “Pulp Fiction”, Pierce Brosnan in “James Bond” e Hugh Grant ne “Il diario di Bridget Jones”. Come attore ha partecipato a serie di successo come “CentoVetrine” e “Elisa di Rivombrosa”.
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