Quando si parla della Nazionale Italiana di calcio – e in generale dello sport italiano – l'azzurro è il colore che domina. Ma da dove nasce questa scelta cromatica, unica rispetto al tricolore della bandiera nazionale?
Le origini storiche: omaggio ai Savoia
L'adozione del colore azzurro risale al 6 gennaio 1911, quando la Nazionale italiana scese in campo contro l'Ungheria con una maglia blu Savoia, tonalità intensa dell'azzurro. Fino a quel momento, l'Italia aveva giocato in bianco con lo stemma della Casa Savoia. La decisione di cambiare fu un omaggio esplicito alla monarchia, allora regnante: il blu era infatti il colore araldico della dinastia Savoia, utilizzato fin dal 1300 e legato simbolicamente al manto della Vergine Maria, alla quale la casata era devota.
Sulla maglia fece la sua comparsa anche la croce sabauda (bianca in campo rosso), a conferma dell'origine monarchica della scelta cromatica.. Un simbolo che resiste nel tempo
Nonostante la proclamazione della Repubblica nel 1946, l'azzurro è rimasto il colore ufficiale di tutte le rappresentative sportive italiane. Il calcio fu la prima disciplina a introdurlo, e proprio da qui nacque il celebre soprannome "gli Azzurri".
Col tempo, l'azzurro è diventato molto più di una scelta estetica: è diventato un simbolo d'identità nazionale, capace di unire milioni di italiani, dentro e fuori dai confini del Paese. È il colore con cui l'Italia ha conquistato quattro Coppe del Mondo, due Campionati Europei e numerosi altri successi.
Una scelta consapevole
Contrariamente ad alcune leggende – come quella della nevicata che avrebbe reso inadatta la maglia bianca nel 1911 – le fonti storiche sono chiare: l'azzurro fu scelto per onorare la Casa Savoia, non per necessità o ispirazioni internazionali..