Perché Sinner ha giocato con un Gps sotto la maglia?
- Postato il 12 maggio 2025
- Sport
- Di Blitz
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Jannik Sinner è finalmente tornato a calcare i campi da tennis, mettendo fine a un’assenza durata più di 100 giorni. Il 10 maggio, il numero uno al mondo è rientrato in occasione degli Internazionali di Roma, dove ha battuto l’argentino Mariano Navone con il punteggio di 6-3, 6-4. Un rientro atteso da tifosi e addetti ai lavori, che hanno potuto notare anche un’interessante novità: già dagli allenamenti, Sinner si è presentato con uno strumento tecnologico attaccato al corpo. Si tratta di un cardiofrequenzimetro dotato di sistema Gps, molto diffuso nel mondo dell’atletica ma ancora poco comune nel tennis. Questo dispositivo può essere utilizzato sia durante il riscaldamento che in partita per raccogliere dati preziosi sulla condizione fisica dell’atleta.
Il Gps nel tennis, tra monitoraggio fisico e nuove strategie di gioco
L’impiego del Gps consente di tracciare ogni spostamento sul campo, rilevando chilometri percorsi, velocità e frequenza cardiaca. Questi parametri permettono di valutare la resistenza fisica dell’atleta sotto sforzo e di ottimizzare il carico di lavoro. Il cardiologo Daniele Andreini, intervistato dal Corriere della Sera, ha sottolineato l’importanza di questi dati per la prevenzione degli infortuni e la preparazione atletica.
“Il dispositivo lo usa in particolare chi corre e ciclismo per monitorare la frequenza cardiaca durante lo sforzo, le oscillazioni, il picco che si raggiunge nell’ottica di migliorare le performance conoscendo la soglia anaerobica entro la quale bisogna allenarsi per raggiungere determinate prestazioni. Jannik è rimasto a lungo senza avere la possibilità di giocare competizioni. Molto probabilmente ha voluto controllare la sua risposta cardiocircolatoria, in particolare la frequenza cardiaca durante gli scatti”.
Ma c’è di più: in sport di squadra, come il calcio o il basket, l’analisi dei movimenti tramite Gps è già utilizzata per affinare tattiche e strategie. Per Sinner, questa tecnologia potrebbe rappresentare anche un supporto nell’analisi delle aree coperte durante un match e nella definizione di nuove soluzioni tattiche personalizzate.
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