RJ LaMendola è un surfista e fotografo appassionato di fauna marina che, lo scorso 21 marzo, al largo della California, ha avuto un incontro che lui stesso ha definito "il più straziante e traumatico della mia vita". Protagonista non un altro essere umano ma un leone marino, come raccontato dallo stesso LaMendola in un post su Facebook: l'animale l'ha attaccato, afferrandolo con le fauci, trascinandolo sott'acqua e rischiando di annegarlo. Perché è successo? Come spiegato da diversi esperti al quotidiano Bradenton Herald, il primo a riportare la notizia, la colpa è di un'alga.. Direttamente da un film horror. Il post di LaMendola è effettivamente una lettura spaventosa: il fotografo racconta che il leone marino è sbucato dall'acqua all'improvviso e ha cominciato a caricarlo. Il primo assalto non è andato a buon fine, ma l'animale è tornato subito alla carica, e LaMendola racconta che "aveva i denti scoperti" in un gesto di aggressività, "senza quella curiosità o giocosità che di solito associo ai leoni marini".
. Quanto è durato l'attacco. L'attacco è proseguito per qualche minuto, nonostante i tentativi di LaMendola di respingerlo. Il leone marino gli ha dato un morso a un gluteo e soprattutto ha cercato di trascinarlo sott'acqua per annegarlo: il surfista è riuscito in qualche modo a divincolarsi, tornare sulla tavola e nuotare fino a riva. Da qui, LaMendola ha visto il leone marino che nuotava nervosamente avanti e indietro a pochi metri dalla costa, continuando a guardarlo.. Colpa dell'alga. Un incontro da film horror, insomma, che però ha dei precedenti molto recenti e soprattutto una spiegazione. LaMendola, infatti, ha denunciato l'episodio al Channel Islands Marine Wildlife Institute, che ha spiegato (anche qui) che l'attacco del leone marino non è il primo dell'anno: In California, in particolare nelle contee di Santa Barbara e Ventura, è in corso una vera e propria ondata di incidenti simili.. La colpa è di un'alga, Pseudo-nitzschia australis, che produce una neurotossina chiamata acido domoico. Queste alghe sono protagoniste di occasionali fioriture eccezionali (i cosiddetti bloom), che avvelenano l'acqua circostante con l'acido domoico, portando molti mammiferi marini a un vero e proprio stato di follia: è proprio quello che è successo a LaMendola e al "suo" leone marino..