Pessina (Federagenti): “Rotta artica? E’ uno slogan non una minaccia per il Mediterraneo”
- Postato il 16 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Rotta artica? Non è un’alternativa credibile e non una minaccia per il Mediterraneo. Intervenendo al Forum dello shipping nell’ambito della Genoa Shipping Week in corso a Genova, Paolo Pessina (Presidente di Federagenti) ha letteralmente stroncato quella che negli ultimi mesi, certo in concomitanza con le crisi geopolitiche che hanno interessato e interessano il Mar Mediterraneo, è diventata uno dei grandi oggetti di dibattito e spesso di propaganda mirata nel mondo dei trasporti marittimi.
In linea teorica ridurre i tempi di percorrenza dai porti cinesi all’Europa, dai 40 giorni attuali a 18 (recentemente una nave cinese ha raggiunto il porto inglese di Felixstowe in 20 giorni subendo fra i ghiacci un ritardo di “soli” due giorni), potrebbe innescare una vera e propria rivoluzione epocale nel mondo dei trasporti marittimi, ma – come sottolineato da Pessina – esistono due fattori che la propaganda, in gran parte cinese e russa, non prende in considerazione. Oltre alla stagionalità (attualmente la rotta artica consente transiti solo da luglio a ottobre) questa rotta prevede un viaggio punto a punto, ovvero dal porto di partenza a quello di arrivo, mentre oggi le navi sulla rotta Far East-Mediterraneo sono caratterizzate da scali in più porti con ottimizzazione dei carichi, distribuzione degli stessi ed economicità della gestione delle navi e delle linee. “E a oggi – ha affermato – non risulta esistano porti fra i ghiacci”. Inoltre (ed è questo il secondo fattore che molti fingono di ignorare) il transito in mari con temperature così basse sarebbe impossibile per molte tipologie di merci che proprio dalle temperature verrebbero danneggiate e deteriorate.
Il Presidente di Federagenti ha quindi escluso che la concorrenza si possa giocare attraverso un utilizzo della rotta a nord. Ma concorrenza – ha detto – ci sarà e sarà durissima specie quando Suez tornerà a operare a pieno regime e l’overcapacity e l’eccessivo numero di navi rispetto alla domanda spingerà al ribasso i noli, incidendo sui bilanci dei grandi carrier e impedendo – ha sottolineato – anche ai “lupi solitari” di approfittare di mancata trasparenza anche nei porti, per conquistare traffici e ruoli.