Picchia la compagna con calci e pugni, un colpo per ogni “like” ricevuto a una foto postata dalla donna
- Postato il 20 giugno 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Un uomo di 39 anni, di Tivoli, è stato arrestato con l’accusa di atti persecutori e lesioni personali aggravate, oltre a essere indagato per tentato omicidio, violenza privata e violazione di domicilio. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Tivoli e dagli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Tivoli-Guidonia Montecelio, l’uomo si sarebbe introdotto nottetempo nell’abitazione della sua compagna passando da una finestra. Una volta dentro, l’ha aggredita selvaggiamente con calci e pugni, colpendola per ogni “like” ricevuto a una foto pubblicata da lei sui social. La foto in questione la ritraeva semplicemente durante una passeggiata in compagnia di alcuni conoscenti, ma è bastata a scatenare la furia cieca dell’uomo.
La donna, inizialmente reticente, si è recata il giorno dopo all’ospedale di Tivoli lamentando un forte mal di testa, senza rivelare subito la vera causa. I sanitari, notando evidenti segni di percosse sul volto, hanno attivato il Codice Rosa e coinvolto immediatamente la Polizia. Solo in un secondo momento la vittima ha trovato la forza di raccontare l’episodio, descrivendo in dettaglio il pestaggio avvenuto durante la notte e le motivazioni deliranti dell’aggressore.
Una notte di terrore e minacce
L’incubo della donna non si è fermato al pestaggio. Dopo averla malmenata dentro casa, il 39enne l’ha trascinata fuori, intenzionato — secondo le sue stesse parole — a “completare l’opera”, minacciando di ucciderla. La vittima ha cercato rifugio in un’abitazione vicina, ma è stata inseguita e afferrata dall’uomo, che ha cercato di trascinarla verso la propria auto. Le urla disperate della donna hanno attirato l’attenzione di una vicina, che ha tentato di intervenire. L’aggressore ha minacciato entrambe, avvertendole che se avessero chiamato i Carabinieri avrebbe fatto loro del male, promettendo vendetta anche nel caso in cui fosse stato arrestato: “Ogni giorno che passo in galera è una tacca, e quando esco sono affari tuoi”, avrebbe detto con tono intimidatorio.
L’aggressore, in preda a un evidente delirio di controllo e possesso, è rimasto sul posto per oltre mezz’ora, inveendo contro la vittima e chiunque cercasse di aiutarla. La donna ha poi descritto agli inquirenti un clima costante di paura: un controllo ossessivo sulla sua vita, limitazioni ai movimenti, insulti, minacce continue e ripetute violenze fisiche e psicologiche. Ogni tentativo di interrompere la relazione era fallito, a causa dell’insistenza e delle intimidazioni dell’uomo.

L’arresto e la misura cautelare
Dopo l’aggressione e le successive dichiarazioni, la Polizia ha avviato accertamenti che hanno confermato le parole della vittima. La donna, pur temendo per la propria sicurezza, ha deciso di tornare a casa, dove la sua incolumità è stata garantita grazie alla vigilanza continua degli agenti. Considerata la gravità dei fatti e il rischio concreto per la vita della donna, il pubblico ministero ha richiesto al Gip una misura cautelare in carcere, ritenuta necessaria anche per l’evidente incapacità dell’uomo di controllare la propria aggressività.
Il giudice ha accolto la richiesta, sottolineando come l’uomo fosse mosso da un’idea di possesso totale della compagna, trattandola come un oggetto da controllare e punire. L’uomo, pochi giorni fa, è stato tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale, dove rimarrà in attesa dei prossimi sviluppi giudiziari.
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