Pilato e Tarantino la “stupidata” a Singapore costa alle azzurre 90 giorni di sospensione e niente Europei in Polonia

  • Postato il 9 ottobre 2025
  • Di Panorama
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La Procura della Federnuoto ha stabilito la sospensione per novanta giorni di Benedetta Pilato e Chiara Tarantino dalle attività sociali e federali. Il provvedimento, che decorre da oggi, arriva a conclusione dell’inchiesta interna avviata dopo l’episodio avvenuto all’aeroporto di Singapore lo scorso 14 agosto. La sanzione recepisce la proposta avanzata dalla Procura Federale, avallata anche dal Procuratore Generale del Coni, e accoglie la richiesta di patteggiamento presentata da entrambe le atlete. Una formula che consente di evitare deferimenti e processi sportivi, riducendo la pena rispetto ai termini massimi previsti dal Codice di Giustizia Sportiva.

Il caso di Singapore

La vicenda era esplosa a metà agosto, quando Pilato e Tarantino furono fermate dalla polizia aeroportuale di Singapore con l’accusa di aver sottratto alcuni prodotti cosmetici da un duty free. Le due atlete, reduci da un periodo di vacanza dopo i Mondiali, vennero trattenute e sottoposte a interrogatorio, con una risonanza immediata anche sui media internazionali. Il loro rientro in Italia fu possibile soltanto dopo l’intervento diretto dell’ambasciata italiana e della Farnesina, che seguirono da vicino il caso fino alla chiusura della vicenda giudiziaria a livello locale.

Le dichiarazioni di Pilato

Nei giorni successivi Benedetta Pilato decise di rompere il silenzio con una nota pubblica, spiegando di aver vissuto «momenti particolarmente difficili» a Singapore e ribadendo di aver collaborato pienamente con le autorità locali. «Non ho mai avuto intenzione di compiere gesti inadeguati – aveva dichiarato – e chi mi conosce sa quanto tengo ai valori dello sport, alla correttezza e all’onestà personale». La tarantina, campionessa del mondo nei 100 rana, parlò di una vicenda che l’aveva «profondamente segnata sul piano umano» e che le aveva insegnato il valore della prudenza. Diversa la posizione di Chiara Tarantino, che non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali.

Conseguenze sportive

La sospensione di tre mesi, valida fino all’inizio di gennaio, avrà conseguenze immediate sulla stagione agonistica. Pilato e Tarantino dovranno infatti rinunciare agli Europei in vasca corta in programma dal 2 al 7 dicembre a Katowice, in Polonia, uno degli appuntamenti più attesi del calendario internazionale. Durante lo stop non potranno partecipare a manifestazioni, raduni e attività federali, rimanendo così escluse dal gruppo azzurro in una fase cruciale di preparazione.

Le reazioni del movimento

Dal mondo del nuoto la reazione è stata di forte amarezza. Il direttore tecnico della nazionale, Cesare Butini, ha commentato definendo l’accaduto «un episodio che non giova a nessuno e che nuoce all’immagine del movimento». Una presa di posizione che sottolinea quanto la vicenda abbia inciso non solo sul percorso individuale delle due atlete, ma sull’intero ambiente del nuoto italiano, chiamato a fare i conti con una vicenda che ha superato i confini sportivi.

Il patteggiamento e la chiusura del caso

Con il patteggiamento, le due azzurre hanno evitato un processo sportivo e l’eventuale deferimento, ottenendo al tempo stesso una riduzione della sanzione. La sospensione, identica per entrambe, sancisce l’equivalenza della responsabilità e chiude la partita a livello federale. Restano però le ombre di una vicenda che ha avuto risonanza internazionale e che rischia di lasciare strascichi anche oltre i novanta giorni fissati dalla giustizia sportiva.

Autore
Panorama

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