Pillole di salute: digiunare fa bene al metabolismo?
- Postato il 12 maggio 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Il digiuno intermittente è più di una moda: è un metodo sempre più studiato per migliorare la salute metabolica. Ma fa davvero bene? La risposta della scienza è sì, a patto che sia fatto con criterio.
Che cos’è il digiuno intermittente?
Non si tratta di una semplice moda, ma di un approccio alimentare che alterna periodi in cui si mangia regolarmente a momenti di digiuno (di solito da 12 a 16 ore). Tra le varianti più diffuse c’è il metodo 16:8, dove si mangia solo in un arco di 8 ore e si digiuna per le restanti 16.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, digiunare non significa necessariamente privarsi o danneggiare il corpo. Anzi, diversi studi dimostrano che può rappresentare una strategia efficace per migliorare il metabolismo, ridurre i fattori di rischio cardiovascolari e favorire un invecchiamento sano.
Cosa dice la scienza: i benefici per il metabolismo
1. Sensibilità insulinica migliorata
Uno studio pubblicato su Cell Metabolism nel 2018 ha dimostrato che il digiuno intermittente può migliorare la sensibilità all’insulina anche in soggetti pre-diabetici. In particolare, i ricercatori hanno osservato una riduzione significativa dei livelli di insulina a digiuno e un miglior controllo glicemico, fattori cruciali per prevenire il diabete di tipo 2.
2. Effetto termogenico e regolazione dell’appetito
Secondo una revisione sistematica pubblicata su Annual Review of Nutrition (2020), il digiuno contribuisce a un miglior equilibrio ormonale tra leptina e grelina – gli ormoni della sazietà e della fame – favorendo un miglior controllo dell’appetito e una maggiore termogenesi, cioè il consumo di energia a riposo.
In parole semplici? Il metabolismo si adatta e diventa più efficiente, bruciando più calorie anche senza attività fisica intensa.
E i rischi? Attenzione se…
Sebbene i benefici siano numerosi, il digiuno non è adatto a tutti. Le persone con disturbi alimentari, donne in gravidanza, soggetti con patologie metaboliche avanzate o in trattamento farmacologico dovrebbero sempre consultare un medico prima di intraprendere questo approccio.
Inoltre, è fondamentale non confondere il digiuno intermittente con la restrizione calorica estrema o con una dieta squilibrata. Il corpo ha bisogno di nutrienti, e ogni pasto – anche se limitato nel tempo – dovrebbe essere completo, bilanciato e vario.
Digiunare sì, ma con consapevolezza
Integrare il digiuno intermittente in una routine quotidiana può essere semplice: ad esempio, cenare alle 20 e fare colazione alle 12 del giorno successivo. In questo modo si copre una finestra di digiuno di 16 ore senza sforzi particolari.
Alcuni consigli per iniziare:
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Bevi molta acqua durante il digiuno.
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Evita zuccheri e carboidrati raffinati nei pasti.
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Privilegia alimenti ricchi di fibre, proteine e grassi buoni.
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Ascolta sempre il tuo corpo: il digiuno deve farti sentire meglio, non peggio.
Il consiglio del giorno: Se vuoi migliorare il tuo metabolismo, prova a non fare colazione per un paio di giorni alla settimana e sposta il primo pasto intorno a mezzogiorno. È un modo semplice e poco invasivo per avvicinarsi al digiuno intermittente e verificarne gli effetti su energia e concentrazione. Come sempre, il tuo corpo ti dirà se è la strada giusta per te.
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