Pillole di salute, è meglio dormire bene o dormire tanto?
- Postato il 5 settembre 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Per anni abbiamo sentito ripetere che dormire otto ore a notte fosse la regola d’oro per restare in salute. La realtà, però, è più complessa: non è solo la quantità a determinare i benefici del sonno, ma la sua qualità. Addormentarsi facilmente, raggiungere le fasi di sonno profondo e mantenere cicli regolari ha un impatto decisivo su memoria, metabolismo e sistema immunitario.
Cosa dicono gli studi scientifici
Un’ampia ricerca pubblicata su Sleep Medicine Reviews (2021) ha evidenziato che una scarsa qualità del sonno – caratterizzata da risvegli frequenti e difficoltà ad addormentarsi – aumenta il rischio di malattie cardiovascolari anche in chi dorme molte ore.
Un altro studio condotto dall’Università di Warwick (2019) su oltre 470.000 persone ha mostrato che dormire male, indipendentemente dalla quantità di ore, è associato a un rischio più alto di depressione e problemi metabolici. In altre parole: sei ore di sonno profondo possono essere più rigeneranti di otto ore frammentate.
Perché la qualità conta di più
Il nostro cervello durante la notte attraversa diverse fasi: sonno leggero, profondo e REM. È nel sonno profondo che avviene il “reset” del corpo, con il rilascio di ormoni fondamentali per il recupero e la riparazione cellulare. Un sonno disturbato impedisce di raggiungere queste fasi, lasciandoci stanchi anche dopo tante ore passate a letto.
Il consiglio del giorno
Non fissarti solo sull’orologio: per migliorare la qualità del sonno prova a mantenere orari regolari, evita schermi luminosi nell’ora che precede il riposo e crea una routine serale rilassante. Anche piccole abitudini, come abbassare la temperatura della stanza o leggere un libro al posto dello smartphone, possono trasformare sei ore di sonno in un vero “elisir di benessere”.
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