Pillole di salute: è più sano mangiare il cioccolato fondente o quello al latte? La risposta non è scontata

  • Postato il 23 aprile 2025
  • Lifestyle
  • Di Blitz
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È opinione comune che il cioccolato fondente sia più salutare rispetto a quello al latte. Eppure la risposta potrebbe non essere scontata. Il fondente, con il suo alto contenuto di cacao, vince a mani basse dal punto di vista nutrizionale. Ma c’è un dettaglio che spesso viene trascurato: quanto cioccolato dovremmo realmente mangiare per ottenere i benefici dei tanto citati polifenoli?

Ecco che, quando si guarda la questione con più obiettività e meno slogan salutisti, la prospettiva cambia. Forse non è tanto importante scegliere il “cioccolato giusto”, quanto imparare a mangiarne la giusta quantità. E magari anche a goderne, senza ansie o sensi di colpa.

Polifenoli sì, ci sono… ma in quantità che contano poco

Il cioccolato fondente è senza dubbio una fonte di flavonoidi, in particolare flavanoli, composti antiossidanti che svolgono un’azione protettiva nei confronti del sistema cardiovascolare. Vari studi, tra cui quello pubblicato sul British Journal of Nutrition, hanno dimostrato che un’assunzione regolare e prolungata di flavonoidi può contribuire a migliorare la pressione arteriosa e la salute vascolare.

Ma c’è un punto cruciale: la quantità necessaria di flavonoidi per ottenere effetti benefici è ben superiore a quella che possiamo assumere da una porzione realistica di cioccolato. Per esempio, per raggiungere il dosaggio efficace usato in molti studi clinici, sarebbe necessario consumare circa 100 g di cioccolato fondente al 70% ogni giorno, con un apporto calorico superiore a 500 kcal e oltre 30 g di grassi.

Non esattamente sostenibile, né salutare.

Il paradosso del cioccolato salutista

In sostanza, per ottenere i polifenoli utili al nostro organismo, è molto più efficace affidarsi ad altri alimenti, come frutti di bosco, mele, agrumi, tè verde o verdure a foglia scura. Questi alimenti contengono gli stessi flavonoidi (e in quantità più gestibili), senza il carico calorico e lipidico del cioccolato.

Ciò non significa che il cioccolato debba essere escluso dalla dieta. Tutt’altro. Ma il suo consumo non dovrebbe essere giustificato con motivazioni salutistiche forzate, bensì con una semplice, e più sincera, voglia di gratificazione. Una coccola, insomma. Non una terapia.

E il cioccolato al latte? Non è il demonio

Troppo spesso il cioccolato al latte viene liquidato come un alimento “di serie B”, pieno di zuccheri e privo di virtù. È vero che ha un contenuto di cacao inferiore e più zuccheri (circa 50 g per 100 g di prodotto, contro i 25-30 g del fondente al 70%), ma ha anche un gusto più morbido e, per molti, decisamente più appagante.

Inoltre, come dimostrato da uno studio condotto dall’Università di Leeds (Appetite, 2022), la soddisfazione percepita durante l’assunzione di un alimento influenza il comportamento alimentare futuro. Chi si concede consapevolmente una piccola porzione di cioccolato al latte tende a mangiare con più moderazione nel corso della giornata rispetto a chi si impone il fondente “per dovere” e finisce poi per eccedere comunque.

La differenza, quindi, non sta tanto nella tabella nutrizionale, quanto nell’atteggiamento con cui si consuma il prodotto.

La vera questione è: quanto ne mangi?

Che si tratti di fondente o al latte, il fattore decisivo è la quantità. Le linee guida nutrizionali suggeriscono di limitare il consumo di dolci a non più di 15-20 g al giorno, l’equivalente di 2-3 quadretti di cioccolato. All’interno di queste dosi, l’impatto sulla dieta complessiva è minimo, e la scelta tra fondente e al latte può tranquillamente basarsi su criteri di gusto personale.

Inoltre, se si tiene a bada l’indice glicemico e si evitano prodotti troppo ricchi di grassi aggiunti (come quelli contenenti oli vegetali raffinati), anche il cioccolato al latte può essere inserito senza problemi in un’alimentazione equilibrata.

Consiglio del giorno: Oggi, invece di domandarti se il cioccolato fondente è migliore di quello al latte, chiediti quale ti piace di più. Taglia un piccolo pezzo, mettilo su un piattino e goditelo con una tisana o un caffè amaro. Nessuna etichetta, nessuna giustificazione. Solo piacere, senza eccessi.

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Autore
Blitz

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