Pillole di salute, idratazione e salute mentale: bere acqua aiuta davvero anche l’umore?

  • Postato il 5 agosto 2025
  • Lifestyle
  • Di Blitz
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Quando si parla di idratazione, pensiamo subito al benessere fisico: combattere la ritenzione, mantenere la pelle sana, evitare i cali di pressione. Ma sempre più ricerche stanno evidenziando un collegamento diretto tra il livello di idratazione e lo stato mentale ed emotivo.

In altre parole: bere acqua con costanza può avere effetti positivi anche sull’umore, sulla concentrazione e sulla gestione dello stress. Un’informazione utile sempre, ma ancora di più in estate, quando le alte temperature aumentano il rischio di disidratazione.

Cosa succede al cervello quando siamo disidratati

Il nostro cervello è composto per circa il 75% da acqua. Anche una lieve disidratazione (pari al 1-2% del peso corporeo) può influenzarne il funzionamento. I sintomi più comuni? Stanchezza mentale, difficoltà di concentrazione, irritabilità e, in alcuni casi, una sensazione di ansia immotivata.

Secondo una ricerca pubblicata sul “Journal of Nutrition”, anche una leggera disidratazione in giovani adulti può causare alterazioni cognitive e del tono dell’umore. In particolare, lo studio ha rilevato che le donne disidratate tendevano a essere più affaticate e meno concentrate, mentre negli uomini prevalevano ansia e tensione.

Fonte: Ganio, M.S. et al. Mild dehydration impairs cognitive performance and mood of men. Journal of Nutrition, 2011.

Bere acqua può migliorare l’umore? Sì, secondo gli studi

Un altro studio interessante è stato condotto in Francia, su un campione di persone che normalmente bevevano poca acqua (meno di 1 litro al giorno). Dopo aver aumentato l’assunzione a circa 2,5 litri giornalieri per 3 giorni consecutivi, i partecipanti hanno riportato un miglioramento significativo dell’umore, minori sensazioni di fatica e maggiore serenità.

Fonte: Prossomariti, M. et al. Increased water intake improves mood and alertness in people who usually drink low volumes of water. Appetite, 2014.

Questi risultati confermano che mantenere un’adeguata idratazione può essere un piccolo, semplice gesto con effetti tangibili anche sul benessere psicologico.

Estate e rischio disidratazione: attenzione ai falsi segnali

In estate il rischio di disidratarsi cresce esponenzialmente. Il caldo fa aumentare la sudorazione e spesso si tende a sottovalutare la sete, oppure a confonderla con altri segnali: fame, stanchezza, nervosismo.

Inoltre, la voglia di bevande fredde o zuccherate (come bibite gassate o alcolici) può aumentare, ma questi non sempre contribuiscono all’idratazione. Anzi, l’alcol e la caffeina possono avere un effetto disidratante.

Un consiglio utile? Tenere sempre a portata una borraccia d’acqua naturale (meglio se fresca, ma non ghiacciata) e bere a piccoli sorsi durante tutta la giornata. Anche frutta e verdura idratante come anguria, cetrioli, pesche e zucchine sono ottimi alleati.

Idratazione e benessere mentale nei bambini e negli anziani

Due categorie da tenere sotto osservazione nei mesi caldi sono i bambini e gli anziani. Spesso non avvertono il senso di sete in modo chiaro, o non lo comunicano, e possono disidratarsi più facilmente.

Una corretta idratazione in queste fasce d’età può aiutare a prevenire:

  • cali di attenzione e irritabilità nei più piccoli

  • confusione mentale e stanchezza negli over 65

Anche in questo caso, inserire acqua naturale, frutta di stagione e tisane fredde nella routine quotidiana è una strategia semplice ma efficace.

Quanta acqua bere al giorno? I consigli aggiornati

La quantità ideale varia in base a età, stile di vita e condizioni ambientali, ma in media si consiglia:

  • Donne: 1,5 – 2 litri al giorno

  • Uomini: 2 – 2,5 litri al giorno

  • Bambini: circa 1 – 1,5 litri (in base all’età)

In estate o durante l’attività fisica, questa quantità può aumentare. L’urina chiara e frequente è un buon indicatore di idratazione sufficiente.

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Autore
Blitz

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