“Pippo Baudo mi convinse a restare a Mediaset, fu lui a far girare la mia ruota”: il ricordo di Gerry Scotti e quella ‘profezia’ che si è avverata

  • Postato il 20 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La mia ruota l’ha fatta girare Pippo Baudo“. Anche Gerry Scotti ricorda il conduttore scomparso il 16 agosto scorso. Lo fa affidando al Corriere della Sera alcuni aneddoti sui loro incontri, rivelando come sia stato proprio Baudo ad aprire la sua “sliding door”.

I fatti risalgono a quando il compianto presentatore andò a Mediaset a fare il direttore artistico. In quel periodo Scotti era uno dei ragazzi di DeeJay Television, legata a Mediaset, ma si stava guardando intorno: “Odeon Tv mi aveva prospettato l’idea di diventare conduttore di un programma potentissimo che avevano comprato dall’America. Avevamo fatto un incontro, mi avevano parlato, era già quasi tutto deciso”. A cambiare il suo destino furono un colpo della strega e le parole di Baudo. Racconta infatti Gerry: “In un giorno in cui ero a letto per un volgarissimo colpo della strega, ricevo una telefonata e con la voce che potete immaginare sento: ‘Sono Pippo Baudo’. E io ho messo giù perché ero convinto che fosse quel cretino di Fiorello che mi faceva uno scherzo. Cinque minuti dopo altra telefonata. Era la segretaria di Baudo e a quel punto ci ho creduto. Lui mi disse: ‘Non ascoltare altre proposte, tu avrai un grande futuro qui in Mediaset‘. Mi convinse e lasciai perdere”.

Il programma a cui Scotti disse di no in seguito a quello scambio con Pippo Baudo fu “La ruota della fortuna”, che ora conduce con successo su Canale 5: “Tutte le sere chiudendo il programma dico che nella vita come nel gioco la ruota gira. La mia ruota l’ha fatta girare Pippo Baudo”. Per questo motivo anticipa che a settembre ci sarà un’intera puntata del gioco a lui dedicata: “Sarà tutta a tema Pippo Baudo: i programmi che ha fatto, la sua vita, le stranezze, gli aneddoti… I baudisti potranno scatenarsi” fa sapere. E quando gli si chiede se esista un erede di Baudo, Scotti non ha esitazioni: “Non c’è, nessuno tra di noi ha le sue caratteristiche. Forse quando ci si mette con Sanremo Carlo Conti è permeato di un certo baudismo. Ma uno perfezionista e onnipresente come Pippo non l’abbiamo mai avuto: questa è la sua grande eredità”, chiosa.

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Il Fatto Quotidiano

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