Pogacar, altro che Giro: nel 2026 l'obiettivo sono classiche, Tour e mondiale. Vingegaard salva la corsa rosa?
- Postato il 31 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Altro che Giro: nei pensieri di Tadej Pogacar si fa largo l’ipotesi di un bel viaggio a inizio in Australia, col Tour Down Under che a sorpresa potrebbe diventare la corsa d’esordio della stagione 2026 del pluricampione sloveno. Che se qualcuno nutriva la speranza di vederlo correre sulle strade italiane a maggio, farebbe bene a lasciar perdere anche solo di farci la bocca: il Giro rimane decisamente lontano dai pensieri del campione del mondo, che potrebbe disputare un 2026 molto simile a quello che è stato il 2025.
- Pogacar, i programmi 2026: a sorpresa può anticipare il debutto
- Vingegaard, l'occasione della vita: al Giro per la tripla corona
Pogacar, i programmi 2026: a sorpresa può anticipare il debutto
La voglia di andare in Australia a correre la corsa che apre il calendario World Tour, disputata una sola volta in carriera nel 2019, è figlia della volontà di provare a variare qualcosina rispetto ai soliti programmi di inizio anno. Di solito Pogacar ha sempre debuttato all’UAE Tour, la gara “di casa” del team mediorientale, ma quest’anno potrebbe fare un’eccezione e anticipare la prima corsa dell’anno nell’emisfero australe.
Sarebbe stato proprio Tadej a chiedere al suo team di provare ad andare in Australia: potrebbe essere una mossa per saltare l’UAE Tour e programmare meglio la stagione delle classiche, dovrà andrà a caccia certamente della Milano-Sanremo (una delle due monumento con la Roubaix che manca alla sua collezione) e poi del Fiandre e quindi dell’Inferno del Nord (appunto la Parigi-Roubaix). Tra i possibili obiettivi stagionali, la tripletta delle Ardenne: Amstel, Freccia Vallone e Liegi, tutte in una settimana, impresa mai riuscita a nessuno nella storia. E a quel punto, senza indugiare oltre, rotta sul Tour de France, con la presenza al Delfinato per affinare la condizione.
L’obiettivo di fine stagione sarà altrettanto ambizioso: provare a vincere il terzo mondiale di fila, visto che a Montreal c’è terreno fertile per un’altra “magata” delle sue. Solo Sagan ha vinto tre mondiali uno dietro l’altro: Pogacar sogna di emulare lo slovacco, rinunciando ancora una volta a correre la Vuelta (l’unico GT che non ha ancora vinto) pur di garantirsi un’altra stagione in maglia iridata.
Vingegaard, l’occasione della vita: al Giro per la tripla corona
La probabile (scontata) assenza di Pogacar renderà il Giro ancora una volta più povero, ma a questo punto occhio alle legittime ambizioni di Jonas Vingegaard: il fresco vincitore della Vuelta più tribolata degli ultimi anni (per via delle proteste pro Pal contro la Israel Premier Tech) potrebbe decidere di dedicarsi alla corsa rosa per completare la sua personalissima tripla corona, magari mettendolo come obiettivo primario del suo 2026.
Al Tobur comunque il danese andrà, ma Pogacar partirebbe giocoforza favorito, desideroso di centrare la quinta affermazione nella grand boucle. Vingegaard al Giro sarebbe comunque un pezzo da novanta e RCS, che tra un mese presenterà la corsa rosa, di questo ne sta tenendo conto.