Polemiche di Natale: l’antisemitismo divide il Pd. Il ddl Delrio potrebbe pesare nell’assemblea nazionale del 14 dicembre
- Postato il 11 dicembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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Polemiche di Natale: è la volta dell’antisemitismo. Certo, le polemiche sul presepe e sui simboli religiosi nelle scuole è ormai un classico di questi tempi. Ogni anno è la stessa solfa divisiva con qualche new entry a beneficio delle cronache. Le nuove voci, le voci più incisive delle due sponde, si chiamano, per ora, Vannacci e Silvia Salis: il generale e il sindaco di Genova. Due liguri alla ribalta: il pluri-laureato spezzino, oggi membro del Parlamento europeo, gira addirittura con un presepe nello zaino al grido “Ci sono luoghi dove viene tolto o nascosto, io lo porto nel mio zaino mimetico”. La prima cittadina genovese, più seguita su Instagram di Beppe Sala, ha invece scelto di sostituire il presepe istituzionale con un Villaggio di Babbo Natale Dicono le malelingue che Silvia lo abbia fatto per distrarre i concittadini dai crescenti mugugni causa aumento di tasse e tariffe; parlare di presepe aiuta (pare) a dimenticare le nuove Imu, Irpef, Tari.
Un progetto di legge divisivo
E veniamo al casus belli: il ddl Delrio. Il progetto di legge sull’antisemitismo ha allargato la frattura tra pro-Pal e riformisti. Il partito poi lo ha bollato come iniziativa personale. La proposta di legge ha provocato malumori e amarezze. La Base Riformista è sbottata: “Schlein mette il partito a rimorchio di AVS e Verdi”. Alcuni intellettuali – tra cui Anna Foa, Gad Lerner, Roberto Saviano – hanno bocciato il disegno di legge dell’ex sindaco di Reggio Emilia ed ex ministro nei governi Renzi, Gentiloni, Letta, perché “inaccettabile e pericoloso”. I mal di pancia sono arrivati anche alla vigilia della Assemblea nazionale Pd, il “Parlamento del partito” (600 membri). L’asse Franceschini-Orlando- Speranza, la cosiddetta “forza propulsiva del partito”, ha comunque rafforzato la posizione interna della Schlein. Ma Graziano Delrio tira dritto forte anche dell’appoggio di Casini che ha definito l’iniziativa Delrio “un atto di civiltà”.
I quattro protagonisti
Sono quattro i protagonisti che si battono contro l’antisemitismo e cioè Delrio, che è appoggiato dai riformisti ma osteggiato dalla maggioranza dem che fa riferimento alla segretaria; Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato che ha firmato senza indugi; Maurizio Gasparri, già ministro nel governo Berlusconi, oggi capo gruppo di Forza Italia, non solo ha firmato il ddl, ma ha parlato con Delrio per “trovare punti di intesa”. L’apertura di Delrio a una possibile convergenza con il centrodestra ha fatto storcere il naso al centrosinistra. Infine, Ivan Scafarotto, sottosegretario in tre governi (Renzi, Gentiloni, Draghi) che sostiene il progetto a nome di Italia Viva. Il senatore abruzzese è d’accordo con una proposta di legge che ha in comune le iniziative di formazione e una banca dati di episodi di antisemitismo.

Verini: “Nel Pd reazioni incomprensibili”
Anche il senatore Walter Verini, uomo cresciuto politicamente nell’area di Walter Veltroni, ha sottoscritto il disegno di legge di Delrio dicendo: “Penso che sia un tema drammatico di questo tempo, da ben prima del 7 ottobre, con incendi di sinagoghe ed episodi di antisemitismo in tutta Europa. In questi anni di guerre la situazione si è aggravata ma il tema è preesistente a quel pogrom. È giusto che si richiami l’attenzione sulla questione. Delrio lo ha fatto con equilibrio e serietà e non ha certo come scopo i posizionamenti interni, né è mosso da logiche di partito. È semplicemente una offerta al Parlamento tutto”.
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