Ponte, la Stretto di Messina non convince il Comune di Villa San Giovanni
- Postato il 8 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Ponte, la Stretto di Messina non convince il Comune di Villa San Giovanni
Ponte, l’audizione in commissione Territorio dei tecnici della società Stretto di Messina non convince il Comune di Villa: «Tutto è fermo a febbraio 2024»
VILLA SAN GIOVANNI – Non sono affatto buone nuove per Villa San Giovanni. Dopo l’audizione in Commissione Territorio dei tecnici della società Stretto di Messina, infatti, mancano ancora all’appello le novità tanto attese dalla città in vista della realizzazione del Ponte sullo Stretto. L’amministrazione comunale afferma, infatti, di non aver appreso «molto di più di ciò che già sapeva dal marzo 2024 (documenti pubblicati dal MASE) sul progetto di cantierizzazione e sulla risoluzione delle interferenze».
Aver ascoltato i tecnici della Stretto di Messina non ha modificato il giudizio già espresso dall’Ente «sullo stato della progettazione e sulla mancanza di progetti definitivi di risoluzione delle interferenze, pur avendo avuto contezza della loro consapevolezza rispetto alle richieste avanzate». E ha precisato la sindaca Giusy Caminiti «le nostre richieste non sono tornate per come le avevamo fatte. È tutto fermo a febbraio 2024. Ancora troppi condizionali, troppi vediamo, ma siamo a un passo dal Cipess e adesso c’è poco tempo per i “poi vediamo”».
PONTE SULLO STRETTO, LE DICHIARAZIONI DEL DIRETTORE TECNICO SUL TERRITORIO DEL COMUNE DI VILLA SAN GIOVANNI
Il direttore tecnico della società concessionaria per l’opera, Valerio Mele ha affermato che «la viabilità di Villa non sarà interrotta per il cantiere. Ci sarà piena continuità». Tra le novità presentate sull’argomento viabilità c’è stata la realizzazione di un bypass che devierà il transito (tra la chiesa di Pezzo e quella di Cannitello) sulla variante di Cannitello. Da questo assunto, tuttavia, tutte le proposte che la società ha rappresentato hanno determinato un «giudizio ‘perplesso’ e considerato non sufficiente» dall’amministrazione. A non convincere è anche la soluzione della pista di cantiere, funzionale solo ai lavori eventuali del ponte: «quest’amministrazione ha proposto di tracciare un sistema di strade alternative che, comunque, non renderebbero promiscuo il traffico».
A non essere stato «affrontato nei termini richiesti» c’è, poi, il problema della rete fognaria. L’Ente aveva già reputato irricevibile la proposta di un secondo depuratore nord per la città nella zona a mare di Porticello. «Se, infatti, si conviene sulla necessità che la città sia dotata di due impianti di depurazione, è altrettanto chiaro da ottobre 2024 che nessuna area turistica della nostra città dovrà essere più sacrificata». Da qui la decisione: «i tecnici della Stretto di Messina sono stati chiamati a tornare con una proposta differente rispetto a quella immaginata nelle schede progettuali», hanno precisato da Villa.
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PONTE SULLO STRETTO E COMUNE DI VILLA: I PROBLEMI SULLA RETE IDRICA E IL MONITORAGGIO DELL’AMBIENTE
Se sono accolte le proposte su sistemazione ed efficientamento della rete idrica e sull’attivazione della sorgente Aspromonte, «l’amministrazione non è rimasta soddisfatta però dal complesso del piano prospettato che non prevede il dissalatore e la realizzazione di pozzi nel territorio comunale (bensì un pozzo a Catona)».
Per quanto riguarda il tema del monitoraggio ambientale il Comune ha condiviso la richiesta della società di trattarlo in una sessione approfondita ad hoc. «Attendiamo risposte certe su: effetti a mare della realizzazione delle opere del ponte; utilizzo (previa analisi) delle terre di scavo per il ripascimento della costa; metodo di raccolta delle acque meteoriche per evitare quanto successo dopo la realizzazione del nuovo tracciato autostradale; modalità di raccolta e sversamento delle acque di cantiere», hanno continuato gli amministratori.
Illustrando i contenuti di un incontro molto partecipato e durato per circa tre ore, la Commissione Territorio ha acquisito informazioni sulle tempistiche precise delle cosiddette opere anticipate (le indagini archeologiche, le bonifiche di ordigni bellici, la risoluzione delle interferenze): dovrebbero essere realizzate in 545 giorni, 18 mesi e in circa 300 milioni di euro è quantificato l’importo complessivo di tali opere.
“LE OPERE DOVRANNO ESSERE FUNZIONALI ALLE NECESSITÀ DELLA CITTÀ”
La Città «sa bene che la decisione sulle opere preliminari sarà assunta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ma sa altrettanto bene che i progetti saranno sottoposti al MIT e quindi al CIPESS dalla Stretto di Messina». I progetti per le opere preliminari e compensative sono quantificati dalla città in 138 milioni di euro e «attengono alla pubblica illuminazione (non pervenuta nelle relazioni della società), alla rete idrica, alla rete fognaria, alla viabilità alternativa e al monitoraggio ambientale», hanno ricordato ancora e ribadito «Abbiamo sostenuto che la visione della Città prescinde dal cantiere e dall’opera ponte».
«Se il cantiere ponte si aprirà, le opere dovranno essere tutte funzionali alle necessità della Città e non a quelle del cantiere», ha concluso l’amministrazione a guida Giusy Caminiti.
La città continua a dirsi pronta a ogni forma di dialogo e di confronto, «come ben ha ricordato in apertura dei lavori il presidente Idone rendendo il crono programma di tutti i termini rispettati dall’amministrazione rispetto alle richieste ministeriali, ma anche di tutti gli incontri e di tutti gli appuntamenti ed i consigli comunali aperti promossi con la Città».
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