Ponte sullo Stretto, la Lega sfida il Colle sui controlli antimafia: “Pronto emendamento” per far tornare la deroga
- Postato il 23 maggio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Già pronta per l’Aula la proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini per aumentare al massimo, come già fatto con successo per la ricostruzione del ponte di Genova, per Expo e per le Olimpiadi, controlli e certificazioni antimafia per tutti gli appalti, le forniture e i servizi sulle migliaia di imprese che lavoreranno al Ponte e sugli oltre centomila lavoratori coinvolti”. Così una nota della Lega rilancia la sfida al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha fatto saltare dal decreto Infrastrutture – approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri – la norma per affidare al Viminale tutti i controlli antimafia relativi al Ponte sullo Stretto di Messina. Una scelta venduta dal ministro Matteo Salvini come un modo per rafforzare la prevenzione, ma che in realtà, secondo i tecnici del Quirinale, avrebbe avuto l’effetto opposto: “La norma proposta prevedeva una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”, spiegava ieri una nota dell’Ufficio stampa del Colle.
Dal Carroccio, però, lo stop imposto da Mattarella è stato accolto malissimo. E così Salvini ha rilanciato, annunciando la presentazione di un emendamento per reintrodurre le norme speciali, presentate come più rigide. Un’intenzione anticipata da una nota del suo dicastero: “Il Mit auspica fortemente che il Parlamento possa valutare l’importanza di alcune integrazioni, a partire dal rafforzamento dei controlli antimafia sul ponte sullo Stretto, a cui hanno già lavorato i Ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, con l’apporto dei ministeri dell’Economia, della Difesa e della Giustizia. Un’opera così importante merita il massimo dell’attenzione, per garantire legalità e trasparenza nel coinvolgimento delle migliaia di imprese e degli oltre centomila lavoratori che parteciperanno alla costruzione”. Dopo le precisazioni del Colle, poi, è stato lo stesso leader leghista a esplicitare la sfida, “Chiederemo il massimo del rigore, il massimo della trasparenza, più poteri al ministero dell’Interno e alle Prefetture per verificare che non ci siano infiltrazioni. Dal mio punto di vista era importante, qualcuno l’ha pensata in modo diverso, vorrà dire che sarà il Parlamento a mettere il massimo delle garanzie”.
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