Porsche sorprende tutti, depositato brevetto per un motore W18
- Postato il 27 ottobre 2025
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- Di Virgilio.it
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Altro che resa all’elettrico. In un mondo automobilistico sempre più orientato verso la batteria, Porsche continua a ragionare anche in termini di combustione, di meccanica pura, di motori che respirano e ruggiscono. Come una volta. E lo fa come sa fare: sorprendendo. L’ultima novità arriva da un brevetto depositato in Germania, un documento che racconta un’idea fuori scala perfino per Zuffenhausen: un motore termico a 18 cilindri disposti in configurazione a W. Una sfida all’immaginazione e, forse, un messaggio chiaro: la passione per l’ingegneria meccanica non è finita.
Un’impostazione mai vista
Secondo quanto emerge dal brevetto, il nuovo motore è stato concepito come un’unità “ottimizzata per lo spazio”, con tre bancate da sei cilindri ciascuna, tutte collegate a un unico albero motore. Un’impostazione inedita, che differisce profondamente dal celebre W16 della Bugatti Chiron, formato in realtà da due V8 affiancati. Qui invece si tratterebbe di un vero e proprio W, con i cilindri inclinati in modo da lavorare insieme su un solo asse. Una soluzione tanto ambiziosa quanto complessa, che richiede una precisione estrema nella gestione dei flussi, dell’alimentazione e delle vibrazioni.
Ma il fascino non si ferma alla geometria. Il progetto, infatti, è modulare. Porsche lascia intendere che la stessa architettura potrebbe adattarsi a versioni a 9 o 15 cilindri, a seconda delle necessità. Tre bancate da tre, cinque o sei cilindri ciascuna, mantenendo comunque dimensioni compatte e un blocco motore sorprendentemente corto. Un concetto flessibile che apre scenari intriganti: da una sportiva estrema a una gran turismo da record, fino a un prototipo da competizione capace di far rivivere i fasti della 917.
Quali possono essere i vantaggi
Tra i vantaggi tecnici descritti nel brevetto spicca una gestione particolarmente efficiente dei flussi d’aria. L’aspirazione fredda avviene nella parte superiore del motore, mentre i gas di scarico scorrono tra le bancate e sotto di esse, mantenendo così basse le temperature dell’aria in ingresso. Il risultato sarebbe un miglior rendimento termico e, di conseguenza, prestazioni più elevate. Il disegno parla anche di una possibile sovralimentazione dedicata: un turbo per ciascuna bancata, per un totale di tre compressori. Un’architettura che, almeno sulla carta, trasformerebbe il W18 in una centrale di potenza dalle dimensioni di un sei cilindri in linea ma con un potenziale capace di superare i 1.500 cavalli.
A questo punto la domanda è inevitabile: si tratta di un reale progetto in sviluppo o solo di un esercizio tecnico, un modo per proteggere un’idea in vista del futuro? In casa Porsche, il confine è spesso sottile. Molti brevetti nascono per mettere al sicuro soluzioni tecnologiche che potrebbero essere impiegate, un domani, in contesti diversi: dall’automotive tradizionale al motorsport, fino all’ibrido di nuova generazione. Ma non è detto che il W18 resti un semplice disegno su carta: nella storia del marchio non mancano esempi di follie diventate leggenda.
Prova a riscrivere il futuro
Basti pensare ai motori a dodici cilindri che spinsero le 917 verso Le Mans, o alle soluzioni sperimentali dei prototipi endurance degli anni Novanta. Oggi, nel pieno della transizione elettrica, Porsche sembra voler ricordare che l’innovazione non è solo una questione di batterie, ma anche di coraggio tecnico, di ricerca del limite meccanico. In un panorama dove quasi tutti parlano di software, Zuffenhausen torna a discutere di cilindri, alberi motore e sovralimentazione. Un linguaggio antico, ma ancora capace di emozionare.