Porto, dietrofront su Cappato: sarà Simona Coppola a rappresentare Genova nel board
- Postato il 19 giugno 2025
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- Di Genova24
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Genova. Cambio di rotta sulla nomina della Città metropolitana di Genova per il comitato di gestione dell’autorità portuale. Nei giorni scorsi la sindaca Silvia Salis aveva indicato al neo commissario Matteo Paroli il nome di Alberto Cappato che, però, risulta ineleggibile.
Cappato, ex direttore generale della Porto antico spa e tuttora dirigente della società partecipata, e candidato con la lista Salis alle ultime comunali, è ineleggibile per potenziale conflitto di interesse, essendo la Porto antico partecipata dalla stessa Authority.
Il nome su cui, secondo indiscrezioni, si sarebbe concentrata l’amministrazione di centrosinistra è diventato quello di Simona Coppola.
Simona Coppola, avvocata marittimista, nata e cresciuta a Taranto, lavora dal 2003 presso lo studio legale Garbarino, di cui è socia. Nonostante la giovane età è considerata figura di esperienza e peraltro ha già ricoperto la carica di membro di un board del porto proprio a Taranto.
Considerata vicina al Pd e all’ex ministro Claudio Burlando – fa parte anche della galassia politica e digitale rappresentata dalla chat Vasta – in passato, nel 2020, era già stata tra i nomi papabili per il ruolo di segretario dell’autorità di sistema portuale di Genova e Savona.
Così come per Cappato, anche questa nomina in pectore non è ufficiale ma comunque ha l’obiettivo di neutralizzare quella compiuta in extremis dal centrodestra appena quattro giorni prima delle elezioni: il vicesindaco metropolitano reggente Antonio Segalerba aveva indicato come membro del board Davide Maresca, avvocato e professore di diritto europeo e della concorrenza, fratello dell’ex assessore al Porto Francesco Maresca, che oggi siede in consiglio comunale nelle fila di Fratelli d’Italia.
Per quanto riguarda il Comune di Savona, la scelta dovrebbe ricadere sul dirigente di Confindustria Mattia Minuto. La Regione Liguria sarebbe orientata a piazzare l’ex giornalista Giorgio Carozzi, già indicato dallo stesso Bucci nel 2021 in quota Città metropolitana, ma se il board non fosse rinnovato nella stessa composizione dopo la nomina di Paroli a presidente – come nelle intenzioni dichiarate – arriverebbe formalmente al terzo mandato e non potrebbe farlo secondo la normativa vigente.