Poste, sciopero generale del personale: in Liguria e nel savonese disagi per pensioni e consegne

  • Postato il 3 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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sciopero poste

Liguria. Le rappresentanze di Cgil e Uil nel settore postale hanno indetto per oggi, martedì 3 giugno 2025, uno sciopero generale a livello nazionale. L’iniziativa mira a tutelare i diritti e il salario dei dipendenti, denunciando al contempo un atteggiamento aziendale che “annullando ogni dialogo e misconoscendo la pluralità delle voci, sta minando la democrazia all’interno della maggiore compagnia privata italiana“.

Disagi anche per gli utenti liguri e savonesi. La scelta di incrociare le braccia oggi non è casuale, visto che come annunciato nei giorni scori da oggi partono i pagamenti delle pensioni per il mese di giugno. L’agitazione sindacale riguarderà tutte le prestazioni ordinarie per l’intera durata del turno lavorativo. Per quanto concerne le prestazioni straordinarie, supplementari e aggiuntive, la protesta si estenderà fino al 2 luglio 2025. Come di consueto i servizi minimi essenziali saranno garantiti. Questa mobilitazione potrebbe avere un impatto significativo, oltre sul pagamento delle pensioni, anche sulla consegna e spedizione di posta e pacchi. Non è inoltre da escludere che possano essere coinvolti anche i servizi di pagamento effettuati tramite bollettini postali.

Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, rispettivamente segretari generali di Cgil e Uil, hanno espresso il loro pieno supporto ai lavoratori e alle lavoratrici di Poste Italiane che hanno manifestato. Entrambi condividono le motivazioni che hanno spinto alla mobilitazione: “È profondamente allarmante che Poste Italiane, un’azienda a controllo pubblico con l’ambizione di essere un pilastro per lo sviluppo economico e sociale della nazione, tenti di soffocare il dissenso e ricorra alla via breve degli accordi separati. Questo per massimizzare i guadagni e ignorare le legittime richieste dei lavoratori. Ci auguriamo che non si tratti di una strategia volta a facilitare l’ulteriore privatizzazione di Poste, già annunciata dal Governo e da noi sempre osteggiata”.

“Il ruolo storico e l’importanza di Poste Italiane – hanno aggiunto i leader sindacali – impongono alla sua dirigenza un cambio di rotta. Non possono esistere solo gli interessi degli azionisti: gli eccellenti risultati economici del gruppo devono tradursi in condizioni lavorative e retributive migliori per i dipendenti postali, che sono determinanti nel conseguimento di tali successi. Inoltre, è inaccettabile la drastica riduzione degli sportelli postali, una scelta che, in particolare nelle zone interne e nelle periferie del nostro Paese, sta privando i cittadini, spesso i più vulnerabili, di un servizio essenziale e di un punto di riferimento fondamentale”.

La delegazione ligure, presente al presidio di Milano, denuncia, infatti, la carenza per tre settori (sportelli, recapito e amministrativi) che rende difficile svolgere il proprio lavoro. Ad esempio sono previsti ulteriori tagli nel recapito di zona e nella sportelleria dove si prevede la riduzione del servizio estivo. Per Slc e Uilposte occorrono stabilizzazioni con assunzioni in questi settori visto che sarebbero necessarie in Liguria almeno 200 figure professionali stabili.

Per Slc Cgil e UilPoste a essere premiati dai risultati aziendali sono solo gli azionisti: la politica aziendale non tiene in alcun conto le richieste di chi permette di ottenerli, con il proprio lavoro quotidiano e con sacrificio “Occorrono interventi risolutivi su stabilizzazioni, trasformazioni e mobilità e bisogna aumentare gli investimenti per la sicurezza dei lavoratori diretti e degli appalti” – concludono Slc e Uilposte che con lo sciopero del 3 giugno ribadiscono la contrarietà alla vendita delle quote azionarie di Poste da parte del Ministero delle Finanze “Poste – concludono i sindacati – deve rimanere saldamente in mano pubblica”.

Autore
Il Vostro Giornale

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