PPI h24, assemblea dei sindaci ad Albenga: “Bene ma la città merita un ospedale a pieno regime e il Pronto soccorso”
- Postato il 12 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. Albenga. “Quando si parla di sanità, Albenga mostra sempre grande unità e questo è un orgoglio. Questa città merita un ospedale a pieno regime e un pronto soccorso: ora deve essere questo l’obiettivo”.
Lo ha dichiarato nel suo intervento il sindaco Riccardo Tomatis, durante l’assemblea dei sindaci a tema sanità che ha avuto luogo ieri (11 settembre) ad Albenga. A confermare le parole del primo cittadino, ci sono i fatti: in tantissimi, infatti, si sono ritrovati in serata sotto la sede del Comune ingauno, così come numerosi sono stati i rappresentanti dei Comuni della zona, da Andora a Ceriale, a rispondere all’appello di Tomatis.
C’erano i sindaci e i rappresentanti dei Comuni di Alassio, Marco Melgrati; Andora, Flavio Marchiano; Arnasco, Matteo Mirone; Casanova Lerrone, Isabella Vinai; Ceriale, Marinella Fasano; Cisano sul Neva, Massimo Niero; Erli, Massimo Gai; Garlenda, Alessandro Navone; Laigueglia, Giorgio Manfredi; Nasino, Giampiero Vassallo; Onzo, Sandro Piccardo; Ortovero, Osvaldo Geddo; Testico, Lucia Moscato; Vendone, Sabrina Losno; Villanova d’Albenga, Paolo Cha.
Tra i presenti anche i rappresentanti ingauni di Croce Bianca e Croce Rossa e il dottor Paolo Cremonesi, ex primario dell’Ospedale Galliera di Genova e oggi consulente medico del Comune di Genova, a cui è stato affidato il compito di spiegare la situazione dell’ospedale Santa Maria di Misericordia e la differenza tra Pronto Soccorso, Punto di Primo Intervento e Ambulatorio di bassa complessità assistenziale.
Una presenza massiccia, in particolare di associazioni e comitati. E questo nonostante la riunione fosse, oltre che in orario serale e in un giorno lavorativo, nata inizialmente per chiedere proprio la riapertura h24 del PPI (avvenuta nei giorni scorsi per decisione del presidente di Regione Liguria Marco Bucci), il cui orario era stato nuovamente ridotto a partire dal primo settembre sulle 12 ore.
Ed il motivo sarebbe stato facilmente intuibile anche per chi non conoscesse nulla della vicenda: lo striscione più grande affisso fuori dal Comune, infatti, recitava una frase chiara: “Rivogliamo il nostro Pronto Soccorso e ospedale operativi da subito”.
Dopo l’introduzione del consigliere con delega all’ospedale di Albenga, Giorgio Cangiano, ad aprire la seduta dell’assemblea dei sindaci è stato proprio il “padrone di casa”, il primo cittadino ingauno Tomatis, che ha espresso la sua soddisfazione per la riapertura h24 del PPI: “Mai mi sarei aspettato di aprire questa riunione con una notizia positiva”, ha esordito, ringraziando il presidente Bucci per una scelta “coraggiosa ma anche logica”.
“Questo risultato è merito della città, unita in modo incredibile quando si parla di sanità, – ha spiegato il sindaco. – Durante il Covid l’ospedale di Albenga divenne un Covid hospital, causando la chiusura del PPI, ma le difficoltà legate alla riapertura sono state superate grazie al contributo di tutti, maggioranza e minoranza, e ci tengo a sottolinearlo. Non lo chiamerei un passo indietro della Regione, ma un passo avanti per l’ospedale e la città”.
“Ora andiamo incontro ad un periodo in cui gli accessi notturni saranno sicuramente più bassi, ma durante la notte vengono smaltiti anche tutti quei pazienti registrati nelle prime 12 ore e poi dimessi di notte: se il PPI dovesse chiudere alle 20 queste persone resterebbero senza cure o trasferite a Pietra Ligure. Non risultano come accessi notturni, non contribuiscono numericamente, ma rappresentano un fattore oggettivo ed evidente: non dovrebbero essere considerate le prese in carico, ma le dimissioni notturne. In questo periodo, inoltre, sappiamo che le ambulanze non sono state inviate al PPI di Albenga, ma ribadiamo che codici bianchi e verdi dovrebbero poter accedere”, ha proseguito Tomatis.
“Uno dei problemi principali delle ambulanze, inoltre, è che dovendo portare tutti i pazienti al Santa Corona questo porta tutti mezzi di soccorso a Pietra Ligure sguarnendo il nostro territorio. Oggi abbiamo un PPI, non è un pronto soccorso ma nemmeno un ambulatorio, e i pazienti che hanno avuto accesso questa estate sono rimasti soddisfatti. E il PPI non solo garantisce salute dei nostri cittadini, ma aiuta a sgravare il Santo Corona dei troppi accessi”, ha concluso il sindaco.
Il professor Cremonesi ha poi preso la parola per spiegare il quadro tecnico. Ha illustrato una relazione basata sui dati dal 2019 al primo semestre di quest’anno, ricordando che “nel 2019, pur senza il Pronto Soccorso, l’ospedale di Albenga aveva registrato 24mila accessi”, a dimostrazione di un’attività sanitaria significativa. Ha chiarito che “sebbene al PPI dovrebbero arrivare solo codici bianchi e verdi, a volte possono essere addirittura indirizzati anche codici gialli e rossi in caso di necessità e in attesa dell’automedica, per le prime cure e la stabilizzazione”.
Cremonesi ha ribadito che “per avere un Pronto Soccorso è necessario avere alle spalle diversi reparti come medicina, chirurgia, ortopedia, radiologia e laboratorio analisi, che l’ospedale di Albenga aveva e che nel 2019 gli permettevano di ricoverare 1.700 pazienti. Pur riconoscendo che oggi Albenga non è pronta per un Pronto Soccorso, ha sottolineato le sue potenzialità e la possibilità di espansione”: “Questo è un momento comunque molto importante per la Città […] Ma chiariamo un dubbio: quando si parla della possibilità per le ambulanze di mandare i pazienti con codici bianchi e verdi al PPI è la legge che lo prevede e chi dice il contrario, semplicemente mente spudoratamente. Il PPI è un primo passo, ma Albenga merita di più”.
L’intervento del presidente della Croce Bianca, Dino Ardoino, è stato uno dei più applauditi dal pubblico: “Ci tengo a ribadire che non siamo mai andati al PPI di Albenga”, ha affermato, smentendo le dichiarazioni politiche sui 110 trasporti che sarebbero avvenuti in estate.
“La nostra associazione ha effettuato solo 7 trasporti, di cui 5 su richiesta dei parenti che non volevano recarsi a Pietra Ligure. Perché non viene dato l’ordine di fermarsi ad Albenga? Noi facciamo di tutto, serviamo un Comprensorio vasto con 4 vallate di entroterra. Partiamo da Nasino, ad esempio, e passiamo davanti ad un ospedale nuovo, il Santa Maria di Misericordia, per portare un codice verde fino a Pietra Ligure: è assurdo”, ha concluso il presidente della “Bianca”.
Sulla stessa linea, il presidente della Croce Rossa di Albenga, Sergio Iorio, che ha espresso la sua soddisfazione per l’apertura h24, ma ha sollevato un dubbio: “Visti anche tutti gli sviluppi recenti a cui abbiamo assistito, viene da chiedersi se ora avremo davvero il PPI aperto h24 tutto l’anno”.
E a rispondere è stato il dottor Cremonesi, che ha rassicurato il pubblico: “Al momento, non sono stati imposti limiti. Quindi ci si aspetta che la riapertura h24 sia definitiva, senza scadenze”.
La chiusura è stata poi affidata nuovamente al sindaco Tomatis, che ha ribadito il concetto di responsabilità collettiva: **”Il futuro dell’ospedale dipende da noi, come abbiamo dimostrato sino ad oggi. In considerazione di quello che esprime il DM 70, l’ospedale di Albenga non avrebbe difficoltà a poter divenire un ospedale di base e quindi ad avere un Pronto Soccorso. Noi arriviamo da un periodo storico in cui era già un ospedale di base e aveva il PS. La formula esisteva già, non c’è da inventare nulla di nuovo ma ritornare alla gestione pre emergenziale legata al Covid. Mi farò carico di portare la voce e la volontà di Albenga, per far capire nelle sedi deputate che Albenga vuole e merita un ospedale a pieno regime e un Pronto Soccorso”.