Prepararsi su attualità e argomenti multidisciplinari: i consigli di chi ha già fatto la Maturità

  • Postato il 10 giugno 2025
  • Scuola
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Niente paura”. Si può riassumere con queste due parole (che vanno alla grande tra i giovani) il suggerimento dei ragazzi che hanno già fatto l’esame di Stato rivolto a quelli che quest’anno lo affronteranno per la prima volta. I 524.415 studenti che il 18 giugno affrontano il primo scritto sono quelli che alle medie non hanno fatto il classico “esame” a causa della pandemia. E se, è scontato che qualche timore in più ci sia, sono proprio i loro compagni più grandi a rassicurarli. Chi è già all’università ma non ha dimenticato l’esame fatto negli scorsi anni sa bene cosa consigliare ma soprattutto ha una certezza: “La Maturità si può affrontare con serenità, senza farsi prendere dall’ansia per lo studio dell’ultima ora e con la certezza che nemmeno serva a più di tanto per accedere ad un ateneo o per entrare nel mondo del lavoro”.

Filippo Parati, di Crema, ha affrontato il rito di passaggio lo scorso anno, poi si è preso un anno sabbatico impegnandosi nel Servizio civile alla Papa Giovanni XXIII. I suoi suggerimenti sono particolarmente pragmatici: “E’ buona cosa guardare telegiornali e quotidiani perché la traccia d’attualità è sempre presente allo scritto”. Secondo consiglio: “All’orale non rispondere in modo disordinato ma in maniera congrua alla domanda del professore”. E infine: “Ripassare soprattutto quanto fatto in quinta e usare un po’ di immaginazione e creatività nel fare il tema”.

Daniele Fiorentini, che ha frequentato l’Itis nella bergamasca, ha ancora ben in mente l’esame e ai quasi coetanei dice: “Abbiate consapevolezza delle vostre conoscenze. E’ una prova da non prendere sotto gamba ma niente panico. Tutti devono sapere che se arrivi ad essere ammesso sicuramente sei promosso”. Per lui l’orale è stato meno facile dello scritto ma “non bisogna per nulla temere i professori interni”. Giulia Spinelli, invece, è di Milano; ora è all’Università: “Non direi a nessuno di andare fuori con gli amici la sera prima dello scritto o dell’orale ma nemmeno di stare in casa ad impazzire per lo studio. Ripassare in continuazione distrugge psicologicamente”. Giulia pensa di poter dare una mano soprattutto a chi teme lo scritto: “Non pensate di scegliere l’argomento in base ai desiderata dei vostri professori ma concentratevi su ciò che sapete”.

Sono passati cinque anni, invece, per Martina Madonia, di Monreale. Papà Angelo e mamma Antonella vanno e vengono da Parigi dove la figlia sta studiando ma la Maturità al classico di corso Calatafimi a Palermo resta indelebile: “L’aspetto più complicato è la gestione dell’ansia ma bisogna studiare il giusto. E’ saggio prepararsi sull’attualità che spunta sempre”.

Lo sa anche Luca Castioni che due anni fa ha passato a pieni voto il traguardo dei cinque anni delle superiori: “Se si hanno dei bravi insegnanti sono loro ad accompagnarti nel giusto modo con le linee guida. Non serve dare troppa importanza alla Maturità. E’ essenziale, piuttosto, studiare quegli argomenti che possono essere utili a creare l’interdisciplinarietà tra le materie tanto cara alle commissioni”. Mentre Giada Rozzi, diplomata lo scorso anno allo scientifico di San Benedetto del Tronto spiega: “E’ una prova di circostanza. Godetevi questo momento nel modo più spensierato. La sera prima uscite a cantare con gli amici “Notte prima degli esami”, è un buon modo per esorcizzare”.

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