“Prima gli insulti al bancone. Poi le violenze fuori dai bagni”: cosa sappiamo dell’aggressione a padre e figlio ebrei
- Postato il 29 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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La Procura di Milano ha aperto un fascicolo, contro ignoti, con l’accusa di percosse aggravate dall’odio razziale in merito all’aggressione avvenuta domenica scorsa nell’Autogrill di Lainate, sull’A8, ai danni del turista francese 52enne Elie Sultan – di religione ebraica – che era in compagnia del figlio di 6 anni. L’uomo ha presentato una denuncia alla polizia stradale di Busto Arsizio raccontando di essere stato prima insultato e poi aggredito – con calci e pugni – da un gruppo di avventori nell’autogrill Villoresi Ovest, a circa 20 chilometri da Milano: il 52enne non è però andato in ospedale a farsi refertare le eventuali ferite e per questo la Procura non procedere per lesioni. Ma cosa sappiamo, al momento, di quanto accaduto?
La sosta all’autogrill – Della prima parte della vicenda esiste un video, immagini girate dallo stesso Sultan con il suo smartphone. Erano circa le 20.30 di domenica e l’uomo stava rientrando a Milano dopo una gita al lago Maggiore per riaccompagnare la figlia e suo marito italiano (che vivono nel capoluogo lombardo). Il bambino, però, aveva bisogno di andare in bagno così decide di fermarsi all’autogrill di Lainate. Padre e figlio, che in quel momento indossavano la kippah, entrano nella struttura: “Un ragazzo alla cassa mi ha visto e ha iniziato a urlare ‘Free Palestine‘” racconta l’uomo che, da quel momento, inizia a riprendere la scena con il suo telefono.
Cosa si vede e si sente nel video – Nel video – girato nei pressi dei banconi dove si servono caffè, panini e altri prodotti – si vedono diverse persone inveire contro il turista: “Andate a casa vostra, assassini”, “Palestina libera”, sono alcune delle urla che si sentono. Un uomo, con la tazzina di caffè in mano, aggiunge: “Qui non è Gaza, siamo in Italia, siamo a Milano. Assassini”. Le voci diventano sempre più numerose. In quei concitati secondi, come si sente nello stesso video, il turista risponde in francese: “Vieni fuori che ti spacco la faccia”. Poi urla: “Viva Israele”.
Cosa succede dopo – Il video termina. Il resto viene raccontato da Sultan nella sua denuncia: ha accompagnato il figlio nel bagno presente al piano inferiore. All’uscita dai servizi, un gruppo di tre persone che lo attendeva gli avrebbe intimato di eliminare il video. Al suo rifiuto – come il 52enne ha denunciato alla polizia stradale di Busto Arsizio, intervenuta sul posto – i tre lo hanno aggredito fisicamente, gettandolo a terra e colpendolo insieme ad altre due persone con calci e pugni, di fronte al minore. “Ho visto bestie selvagge”, ha raccontato l’uomo.
La testimonianza del lavoratore – Gli agenti della Digos, coordinati dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco titolare del fascicolo, stanno raccogliendo – oltre alle immagini delle telecamere presenti anche nel parcheggio – le testimonianze delle persone presenti al momento dell’aggressione. “Mi spiace ma non siamo autorizzati a raccontare nulla, dovete rivolgervi al nostro ufficio legale”, ha risposto ai cronisti il manager dell’autogrill Villoresi Ovest. A raccontare quanto da lui visto è stato invece un addetto alle pulizie della stazione di servizio: “Io stavo passando con il mio carrello delle pulizie nel corridoio delle toilette quando mi sono trovato bloccato da un muro di gente che urlava, si spintonavano, c’era quest’uomo in mezzo e accanto a lui il bambino silenzioso, sembrava scioccato”, spiega il lavoratore. “Non ho proprio capito come fosse cominciato tutto, la gente si spingeva”, ha aggiunto l’uomo: “Non ho visto nessuno alzare le mani, sentivo solo urla e grida, qualcuno che diceva di chiamare la polizia, poi sono tutti saliti sopra e poco dopo la polizia era già arrivata”, ha concluso. Saranno adesso le indagini a chiarire tutti i dettagli della vicenda.
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